"Emerga la verità, trionfi la giustizia". Nello striscione stretto tra le mani della famiglia Guida è racchiuso tutto il dolore e lo strazio della strage di Rampa Nunziante, costata la vita a otto persone. Ieri pomeriggio, al Tribunale di Napoli, l'ennesima udienza per chiarire ogni responsabilità sul crollo del palazzo. Nel corso del processo, svoltosi ieri pomeriggio, è toccato all'avvocato Elio D'Aquino, difensore di Roberto Cuomo e Massimo Lafranco, prendere la parola davanti ai Giudici della Corte d'Appello.

Il sostituto procuratore Dina Cassaniello ha chiesto per entrambi una condanna a 8 anni di reclusione per crollo e omicidio colposo plurimo. Dopo l'assoluzione ottenuta in primo grado, rischiano entrambi di incassare una condanna. Inizialmente era Massimo Lafranco il proprietario dell’immobile al secondo piano, poi ceduto a Gerardo Velotto (anche se solo con un contratto preliminare) tramite la moglie Rosanna Vitiello (condannata a un anno con pena sospesa per reato in concorso). Roberto Cuomo, invece, entrò nel registro degli indagati dopo le accuse del testimone Mario Menichini. 

Nel corso della prossima udienza, fissata al 20 marzo, prenderanno la parola gli avvocati difensori di Gerardo Velotto, Massimiliano Bonzani, Pasquale Cosenza e Aniello Manzo. Processo d'Appello alle battute finali. Sentenza in primavera. 

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