Portici.  “Ci siamo accorti che il 50% dei cittadini di Portici non conosce le ricchezze del proprio territorio – ha dichiarato lo storico Umberto Mezza - alcune associazioni settentrionali ci hanno chiesto di vergognarci quando hanno appreso che non era possibile visitare i siti reali perché chiusi per mancanza di personale. Abbiamo allora deciso di costituire un Forum delle associazioni per fare pressing con le nostre migliaia di associati sulla futura amministrazione e ottenere risposte alle domande di valorizzazione dei nostri beni artistici. L’amministrazione deve attivare i canali regionali e nazionali per ottenere fondi dall’Europa per rendere fruibili i tesori che abbiamo e incrementare il turismo culturale e il lavoro per i giovani”.

E’ quanto emerso nel primo appuntamento dei rappresentanti di molte delle associazioni di Portici nell’incontro presso la Libreria Libridine per discutere sulle “Cento cose da fare” per tutelare, valorizzare e divulgare i beni culturali e artistici dello “scrigno” così definito dallo storico  Mezza, i 2,5 km/q. del  territorio porticese.

Individuati alcuni passi concreti per procedere verso gli obiettivi del benessere culturale della città superando le frammentazioni territoriali spesso causa di tensioni. Un Forum che potrebbe essere una vera e propria “Rivoluzione Culturale” senza tempo e spazio, destinata ai posteri. Una rivoluzione per far diventare Portici patrimonio mondiale che attiri turismo culturale.

“Aspiriamo a diventare un vero e proprio gruppo di opinione e di pressione – conclude Mezza –, firmando un  protocollo d’intesa tra le associazioni che, con assemblee e progetti, chiederanno di tutelare, valorizzare, conservare e promuovere il patrimonio nella sua completezza e universalità. Almeno 100 sono gli obiettivi che attengono alla rinascita del nostro patrimonio”.

 

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