Questo sindaco in quasi otto anni di amministrazione ha fatto le cose peggiori e le ha fatte nel modo migliore”. Un duro affondo al primo cittadino di Torre Annunziata, Giosuè Starita, che viene da due consiglieri, Iapicca e Ruggiero, che l’hanno voluto e sostenuto nella sua seconda candidatura ma che non hanno lesinato critiche al suo operato fin dai primi atti del 2012. Un rapporto lungo 7 pagine indirizzato, oltre che allo stesso Starita, al presidente Di Donna ed ai capigruppo consiliare. La legalità, il lavoro, società partecipate e contratto di quartiere, il rimpasto in giunta e la trasparenza degli appalti. Insomma, un elenco che prova a sviscerare tutti i temi dell’attualità oplontina che, secondo il duo in assise “sono solo promesse di chi si affanna a dimostrarsi paladino della legalità ma non è riuscito a concludere nulla di concreto in quasi 10 anni. Ha solo messo in ginocchio la città”.

PALAZZO FIENGA. “L’operazione di sgombero è stata scelta e decisa fortunatamente dalla magistratura e noi abbiamo dato il contributo in consiglio comunale. Compito del sindaco era e rimane quella di non abbandonare l’area che attualmente rappresenta la sconfitta dell’attuale maggioranza”. È uno dei cavalli di battaglia di Starita, il primo punto sul quale incidono le accuse dei rappresentanti dell’opposizione. “Lo scontro per la legalità non si vince con le passerelle ma recuperando i più deboli”.

LAVORO. Il primo cittadino “chiama aiuto, si dispera, chiede solidarietà ai vertici regionali e nazionali ma è tardi. Ormai tutti lo ignorano”. Di qui le colpe che gli imputano: “Il centro Maximall doveva essere una risorsa per i disoccupati torresi ed invece nei mesi questi stessi hanno gettato ombre sulle assunzioni”. Inoltre, “i 200 posti tra L.O.A., servizio civile e garanzia giovani sono opportunità diffuse su tutto il territorio nazionale. Per le assunzioni in Prima Vera non si fanno estrazioni a sorte tra poveri ma si programma un’operazione che sappia garantire al lavoratore una stabilità”.

Secondo Pasquale Iapicca e Aldo Ruggiero, i problemi ci sarebbero anche nella vecchia partecipata torrese e per i lavori di recupero del parco Penniniello. “La Oplonti Multiservizi ancora in liquidazione costituisce un bubbone del quale nessuno parla. Del contratto di quartiere, invece, non ci è dato sapere nulla se non che i lavori stanno procedendo a singhiozzo”.

Il rimpasto in giunta è una sorta di telenovela che va avanti da un anno, quando dal marzo scorso iniziarono le prime fibrillazioni per quello che doveva essere un azzeramento delle cariche e che invece si sta rivelando una guerra al “si salvi chi può”. “Il sindaco monarca – continuano – nella formazione della prossima giunta e nella distribuzione dei futuri incarichi preferirà chi gli dimostrerà servilismo, piuttosto chi invece è animato da spirito critico e costruttivo”.

APPALTI E TRASPARENZA. “Abbiamo lasciato la Stazione unica appaltante alla fine del 2014 e solo da qualche settimana abbiamo ratificato la nuova committenza con i Comuni di Boscotrecase e Gragnano. Durante questo arco di tempo abbiamo fatto ‘in solitaria’ appalti dagli importi notevoli”. Il consigliere Iapicca da tempo chiede di vederci chiaro sulla questione relativa agli affidamenti dei lavori sul territorio di Torre Annunziata. L’appalto da 33 milioni di euro per il porto, quello per la mostra di Oplonti, la ludoteca e casa della musica, la ristrutturazione dell’Ambito ed il contratto di quartiere. Tutti messi appunto durante il periodo di vacatio tra le due committenze.

La maggioranza ha sempre detto che ormai la Sua era in disuso e che questi atti che stavano passando attraverso la Cuc. Eppure – continua il consigliere dello scudocrociato –, alcuni giorni fa, durante una riunione di commissione con il segretario generale Capuano, abbiamo scoperto che la Cuc è entrata in funzione solo ad inizio gennaio, quando ormai avevamo appaltato tutto. La Sua, invece, funziona ancor più di prima, tanto che i primi atti dei sindaci Zinno di San Giorgio e Buonajuto di Ercolano, entrambi del PD, sono stati la sottoscrizione del contratto con la stazione appaltante della Prefettura”.

Infine, conclude Iapicca, “ricordo che Starita, qualche anno fa, ha incentrato una campagna elettorale per l’adesione alla Sua. Eppure, per un anno ne abbiamo fatto a meno”.

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