Da Immobile a Stefano De Martino. A Cesana Brianza le pizze dedicate ai vip di Torre Annunziata
E' in arrivo anche quella per Irma Testa. L'invenzione di Salvatore Cirillo nella sua 'Pulcinella Pizzeria'. "Sono orgoglioso di essere oplontino"
08-12-2019 | di Gianluca Buonocore
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“Ho pensato di creare queste pizze, perché sono orgoglioso di essere nato a Torre Annunziata”. Così Salvatore Cirillo ha spiegato il perché dello speciale menù a tema oplontino nella sua “Pulcinella Pizzeria” a Cesana Brianza, in provincia di Lecco.
LE ORIGINI E IL TRASFERIMENTO. Una delle sue creazioni è la pizza via Margherita di Savoia 9, luogo nel quale è cresciuto giocando all’oratorio dei Salesiani. “Sono in Lombardia da più di 20 anni –ha affermato Cirillo- Il locale, invece è aperto da 5. Ci siamo dovuti trasferire dopo che mio padre ha perso il lavoro. All’inizio non è stato facile vincere la diffidenza delle persone qui al nord, ma adesso la situazione sta cambiando”.
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ORGOGLIO TORRESE. Malgrado la lontananza dalla sua città natale, il pizzaiolo oplontino è rimasto legatissimo alle sue origini. “Molte persone dicono di essere napoletane oppure di vicino Pompei. Io ci tengo a specificare che sono di Torre Annunziata. E anche per questo motivo, che ho deciso di dare il nome delle pizze a persone come Ciro Immobile, Alfredo Donnarumma, Lorella Boccia e Stefano De Martino. A mio avviso sono il simbolo di coloro che ce l’hanno fatta. La mia città non è solo Fortapache”. Poi è in arrivo un’altra novità. “A breve sarà creata anche la pizza dedicata a Irma Testa, che solo per questioni organizzative interne ancora non è stata inserita nel menù”.
IL PENSIERO. Salvatore Cirillo ha parlato anche dell’attuale situazione che vivono i commercianti, dopo gli ultimi raid. “Un mese fa forse avrei pensato di tornare, ma adesso no. Sono molto arrabbiato perché so quanto i miei colleghi lì soffrono per ciò che sta accadendo. Vorrei sempre tornare all’oratorio in cui sono cresciuto, ma non posso pensare che a Torre Annunziata le persone non riescono a lavorare come dovrebbero. A loro va il mio invito a non mollare”.
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