E' un esordio timido, per ora, quello del divorzio cosiddetto 'breve', entrato in vigore oggi. Poche le domande, concentrate al Centro-Nord con l'eccezione della Sicilia, mentre al Sud i cittadini hanno più che altro chiesto informazioni. Da oggi, infatti, dirsi addio diventa più semplice. Non sono più necessari tre anni di "riflessione", ma bastano sei mesi, se la separazione è consensuale, o al massimo un anno se i coniugi sono in conflitto. Tempistica che non cambia se dal matrimonio sono nati dei figli. E anche la comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale e non con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione come avveniva fino a ieri. Stamani dunque le prime richieste di divorzio 'breve', ma c'è stata anche una sentenza-lampo. A Oristano, una coppia che aspettava da due anni e mezzo non ha perso tempo e ha colto l'occasione al volo. Avevano tutti i requisiti per beneficiare della normativa e il presidente del Tribunale ha pronunciato l'attesa sentenza. A udienza conclusa, i due erano ufficialmente divorziati: senza le nuove norme avrebbero dovuto aspettare altri sei mesi. A Torino le richieste stamani sono state due, un quarto del totale di domande di divorzio presentate allo sportello ruoli civili. In entrambi i casi a presentarle sono stati i legali di coppie italiane separate nel 2013. "Ci aspettiamo - dicono dagli uffici della sezione divorzi del tribunale civile - che gli effetti delle nuove norme possano avere una ricaduta tra una quindicina di giorni, quando entreranno a regime le domande presentate a partire da oggi". Una sola istanza alla cancelleria della prima sezione del tribunale civile di Firenze. Stamani la domanda è stata presentata dagli avvocati di una coppia con un figlio minore, che è in separazione consensuale dal settembre 2013 e che era sposata dal 2009. Molte le richieste di informazioni. Debutto in grande stile a Palermo, dove stamani sono state discusse davanti alla presidente della prima sezione civile 26 richieste di separazione consensuale. Questi 26 casi fanno parte delle 294 domande di separazione consensuale presentate dall'inizio dell'anno, mentre le richieste di separazione giudiziale sono 250. Solo richieste di informazioni, invece, a Perugia, Cagliari, Potenza, Catanzaro e Reggio Calabria. L'entrata in vigore delle nuove norme non sembra al momento avere grandi effetti sulle attività dei tribunali. Secondo il presidente del tribunale di Venezia, Arturo Toppan, "nei primi tempi avremo un aumento del flusso dei divorzi, penso attorno al 30%, poi la situazione si stabilizzerà". A Milano c'è chi ipotizza che le cause di divorzio triplicheranno e teme un allungamento dei tempi per le fissazioni delle udienze. A Bologna, infine, si teme un sovraffollamento e si spera che le nuove pratiche possano avere un impatto graduale sui lavori dei giudici civili.

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