Da Torre Annunziata a Colonia: il sogno di Raffaele e Francesca più forte dell'emergenza
In Germania assieme ad altri due parenti hanno cambiato vita con la pizzeria Totò e Peppino. "I tedeschi persone calorose, qui il Governo ci ha aiutato"
25-05-2020 | di Gianluca Buonocore
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Da Torre Annunziata a Colonia per una vita migliore. E’ questa la storia di Raffaele Laudano e Francesca Albergatore, due giovani coniugi oplontini, che hanno avuto il coraggio di partire e ricominciare da 0. La loro pizzeria “Totò e Peppino” ha aperto i battenti il 7 dicembre 2017, proprio quando la pizza è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. Successivamente gli imprenditori torresi hanno vinto il premio Tagnacht come migliore pizzeria a Colonia e ricevuto una stella dall’Accademia della Cucina Italiana in Germania.
GLI INIZI. Una scelta coraggiosa quella di Raffaele e Francesca, che hanno deciso di scommettere sul proprio futuro. “Mio marito aveva iniziato a lavorare a Torre Annunziata alla Pizzeria Il Buco e da Pizza Pazza, grazie a mio zio. Dopo che siamo arrivati a Colonia, città nella quale abita un cugino di mia madre, abbiamo deciso di sfruttare questa sua abilità per metterla in pratica. Dapprima si è adattato come lavapiatti in un ristorante poi come pastaio in un pastificio. Infine abbiamo deciso di aprire un’attività tutta nostra per far conoscere la sconosciuta pizza fritta agli abitanti di Colonia. Ed ha funzionato”. Da Torre Annunziata sono arrivati anche Gennaro, fratello di Francesca, che svolge il ruolo di barman e addetto alla cassa, e sua cugina Rosaria Menzione Giordano, che lavora in cucina come cuoca. Assieme a loro, nello staff di Totò e Peppino si sono aggiunti: Manuel Ventura, lavapiatti e aiutante preparazioni, Loris Malfitano, aiutante cuoco, Ingrid Olivares, cameriera, Domenico Ingrassellino, fornaio e aiuto pizzaiolo e Giuseppe Giglio, maitre di sala.
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L’EMERGENZA. Anche in Germania è arrivata l’emergenza Coronavirus. Le attività, però, non hanno subito le stesse restrizioni italiane. “Abbiamo chiuso solo 20 giorni per precauzione, ma in realtà la regione della Nord Westfalia non ha avuto eccessivi picchi di contagi. Per un mese abbiamo dovuto svolgere solo attività di asporto, poi abbiamo riaperto del tutto con le varie normative di sicurezza. I tedeschi ci hanno accolto con tanto affetto dicendoci di quanto gli fosse mancata la nostra pizza. Inoltre sono stati anche premurosi, visto che spesso ci chiedono come stanno le nostre famiglie in Italia”. Il modello tedesco ha colpito in maniera positiva i gestori di Totò e Peppino. “Rispetto al nostro Paese, qui i ristoratori colpiti dal lockdown hanno ricevuto aiuti che vanno dai 9mila ai 25mila euro, a seconda dei dipendenti, e un aiuto del 60% a tutti gli operai. Malgrado tutto le attività non hanno mai abbassato la saracinesca del tutto. In Italia, invece, la situazione è critica con il Governo che ha fatto ben poco per aiutare i commercianti in questa crisi”.
IL FUTURO. Raffaele e Francesca stanno proseguendo il loro sogno imprenditoriale, con il pensiero sempre a Torre Annunziata. “Tanti parlando dei tedeschi come persone fredde e ostili, ma non è così. Ogni tanto pensiamo di voler tornare a casa, dove abbiamo tutti le nostre famiglie e gli affetti più cari. Ma qui possiamo garantire un futuro migliore per i nostri figli. Per una volta abbiamo dovuto ragionare con la mente e non con il cuore”.
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