Non è cambiato nulla a Torre Annunziata. E’ finito in poco tempo lo sdegno per la barbara morte di Maurizio Cerrato. Il 61enne è stato ucciso lo scorso 21 aprile in via IV Novembre al termine di una lite sfociata per banali liti di parcheggio. L’uomo è stato assassinato da quattro belve, che sono state arrestate poco meno di una settimana dopo.
In occasione dei suoi funerali era intervenuto Mimmo Battaglia. Il vescovo di Napoli aveva esortato l’intera città di Torre Annunziata a reagire contro la malavita. “E’ arrivato il momento di alzare la testa” aveva affermato sull’altare dello Spirito Santo nel giorno dell’ultimo saluto a Maurizio Cerrato. In tanti erano intervenuti sia per la messa che il giorno precedente per dire “basta” alla malavita sul luogo del delitto.
Ma le parole le ha portate via il vento. Il gip Fiorentino, all’interno dell’ordinanza di convalida di fermo delle belve, aveva parlato di un quadro di omertà nel quartiere nel corso delle indagini per trovare i responsabili del barbaro omicidio.
Ci si sarebbe aspettati un cambio di passo, ma la conferma del nulla di fatto è avvenuta la sera del 2 maggio. V.P., 17enne con precedenti per consumo e spaccio di stupefacenti, è stato gambizzato (probabilmente per evitare il furto del suo motociclo) in via Gino Alfani, cuore della movida oplontina. Due persone a volto scoperto, in sella a uno scooter, hanno fatto fuoco contro di lui. Anche questa volta, malgrado la grande presenza di persone sul posto, nessuno ha visto nulla. Torre Annunziata è ancora la città che si gira dall’altra parte.
Non è cambiato nulla a Torre Annunziata. E’ finito in poco tempo lo sdegno per la barbara morte di Maurizio Cerrato. Il 61enne è stato ucciso lo scorso 21 aprile in via IV Novembre al termine di una lite sfociata per banali liti di parcheggio. L’uomo è stato assassin...
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