Dal Bangladesh a Torre Annunziata, la storia di Alamin Mia maestro pizzaiolo in un ristorante stellato
Cresciuto nella casa famiglia ‘Mamma Matilde’ dei Salesiani insegna ai ragazzi a rischio l’arte della pizza
16-11-2023 | di Rosanna Salvi
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“Non lascerò mai Torre Annunziata. Mi sento parte di una grande famiglia e sono in tanti a volermi bene. Ho ricevuto tante offerte di lavoro, persino dalla Germania, ma ho rifiutato. Questa è casa mia". Alamin Mia è andato via dal Bangladesh a 17 anni per sfuggire alla povertà. È arrivato in Italia a bordo di un barcone diretto a Bari. Un viaggio infernale, segnato dal terrore che la piccola imbarcazione potesse essere inghiottita dal mare da un momento all’altro. Una storia tragica ma dal lieto fine: oggi Alamin è maestro pizzaiolo in un ristorante stellato.
"Ai Salesiani ho trovato il mio porto sicuro. In comunità abbiamo stretto un legame fortissimo e oggi, a 27 anni, sono ancora qui insieme a loro. Mi manca la mia famiglia e ogni volta che posso torno in Bangladesh dai miei fratelli. Dopo tante difficoltà e sfide continue sono riuscito a costruire il mio futuro. Qui ho scoperto il mio talento e realizzato il sogno di diventare pizzaiolo.
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Alamin Mia è un figlio di Don Bosco. Cresciuto nella casa famiglia 'Mamma Matilde' dell'istituto Salesiani di Torre Annunziata oggi è affermato pizzaiolo. Talmente talentuoso che anche José Restaurant a Torre del Greco, famoso ristorante stellato, lo ha voluto nel suo staff. “Sono partito da zero, ho scoperto con il tempo questo talento. Ai Salesiani insegno ai ragazzi disabili e a rischio l’arte della pizza. Avere una passione e imparare un mestiere può salvarti la vita. Mi piace dare una mano e stare al fianco di chi è più debole. Ho visto tante cose nel mio paese e sono felice di fare la mia parte per aiutare gli altri”.
Alamin ha scoperto il suo talento per l'arte bianca grazie al laboratorio di pizzeria "Mani in Pasta" promosso dall'associazione "Piccoli Passi, Grandi Sogni Aps". Da alunno a maestro pizzaiolo. Oggi è Alamin ad insegnare ai ragazzi come fare una vera pizza margherita. "So cosa significa avere a che fare con giovani problematici, ne ho visti tanti nel mio paese. Bisogna ascoltarli e aiutarli perché dietro situazioni così complicate c'è sempre tanta sofferenza. Spero che la mia storia possa dare forza ai tanti ragazzi in difficoltà”.
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