Venticinque persone risultano coinvolte nel maxi-blitz effettuato all'alba di oggi da polizia, carabinieri e guardia di finanza nel Salernitano. Nel mirino dell'operazione i clan Fezza-De Vivo di Pagani e i Giugliano di Poggiomarino. Gli arrestati sono indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione illegali di armi, illecita concorrenza con minaccia o violenza e autoriciclaggio nonché per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Di queste 19 sono state arrestate (18 in carcere ed una sottoposto ai domiciliari in località protetta in quanto collaboratore di giustizia), mentre altre sei risultano latitanti.

La federazione tra i clan, è stato spiegato, sarebbe stata costruita attorno alla figura di Rosario Giugliano, detto "'o minorenne", che ha sfruttato i suoi storici rapporti di alleanza con i vertici delle famiglie di maggior spicco della criminalità paganese.

Secondo gli investigatori avrebbero operato a Pagani, Nocera Inferiore, San Marzano sul Sarno, Scafati e in altri Comuni dell'Agro Nocerino Sarnese, oltre che della provincia di Napoli. Ingente e vario il giro d'affari delle associazioni che, a maggio 2020 dopo il primo lockdown, erano riuscite ad imporsi anche nel settore delle sanificazioni con metodi intimidatori e violenti quale il pestaggio di un imprenditore concorrente.

Dalle indagini, inoltre, è emerso il coinvolgimento delle due organizzazioni nel tentato omicidio di Domenico Chiavazzo, avvenuto il 25 maggio 2020: con il provvedimento odierno Rosario Giugliano è stato indagato sia poiché ritenuto il mandante del tentato omicidio sia per gli ulteriori reati di detenzione e porto delle armi utilizzate in quell'occasione

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