La figura del commercialista è strategica per la gestione dell'economia del paese. Si occupa infatti di fare contabilità, previsioni di bilancio e gestione dei contributi di circa 4 milioni e mezzo di aziende e Partite IVA, facendo fronte alla burocrazia imperante in Italia, che si sta tentando di rendere un po' più snella. A dare manforte a questo fronte è arrivata la gestione telematica, che facilita il lavoro del commercialista e assolve professionisti e imprenditori da pratiche difficili da disbrigare senza un consulente.

La Regione Campania fa registrare un + 0,1% di iscritti secondo il rapporto 2020, invertendo il trend negativo degli anni precedenti. Ciò conferma un rinato interesse per la professione, seppur minimo. Il lavoro del commercialista è mutato nel tempo, ma il percorso per accedere all'attività è rimasto lo stesso. Si parte dalla laurea, segue il tirocinio e infine l'esame di stato.

Laurea in Economia

Dal 1° gennaio 2008 non ci si può più iscrivere a giurisprudenza per diventare commercialista, ma bisogna scegliere la laurea magistrale in economia. Si dovranno dunque sostenere esami di economia aziendale e formarsi sulla gestione aziendale. Sono numerose le università, anche telematiche come Unicusano, che propongono diversi percorsi in materie economiche, focalizzati proprio sulla gestione d'impresa e la preparazione dei bilanci. Se ci si ferma alla laurea triennale non si può diventare dottore commercialista, ma esperto contabile, che si occupa della gestione ordinaria contabile, ma non può essere rappresentante nelle commissioni tributarie, trasferire quote societarie e svolgere ruoli da revisore contabile nelle società di capitali. Per differenziare le due professioni, ci sono due albi: A per i commercialisti e B per i revisori contabili.

Tirocinio post laurea

Prima di arrivare all'esame di stato, il neolaureato deve svolgere un tirocinio formativo o praticantato di 18 mesi presso lo studio di un professionista iscritto all'ordine da almeno 5 anni. Durante questo periodo non percepisce stipendio e svolgerà attività legate alla sua futura professione, che saranno registrate in un libretto come documentazione di quanto appreso.

Esame di stato

L'ultimo passaggio dell'iter per diventare commercialista è l'esame di stato, che prevede 2 prove scritte, 1 prova pratica e 1 prova orale. Sono esclusi dalla prima prova gli aspiranti revisori contabili Le materie oggetto delle prove sono diversificate per commercialisti e revisori contabili e riguardano la gestione contabile, la gestione finanziaria e il diritto. Solo nel 2020, la prova è stata condensata in unico esame orale da effettuare a distanza, visto che la pandemia ha fermato tutte le prove in presenza.

Novità per il settore

Come abbiamo già sottolineato in precedenza, la professione del commercialista è in continuo mutamento, anche perché l'evoluzione dell’economia e del mercato richiede sempre più specializzazioni.

Per questo di recente, per il decreto Milleproroghe, il dottor Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha proposto un emendamento che riconosca le specializzazioni dei commercialisti, con l'obiettivo di creare delle categorie specializzate vista la crescente competitività dei settori economici. Si sono create infatti negli anni delle sottocategorie di esperti economici e finanziari che rischiano di minare le attività dei commercialisti, che in realtà si sono negli anni già specializzati in specifici settori. Racchiuderli sotto l'unico albo e riconoscere queste competenze darebbe nuova linfa alla professione.

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