Dalla monnezza alla ricchezza. Il Museo Archeologico territoriale di Terzigno ha aperto le porte alla mostra “Pompei oltre le mura” che espone i reperti archeologici provenienti dalle ville di epoca romana, scoperti nell’area di Cava Ranieri, seppellite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Nelle sale del MATT, ex mattatoio comunale ristrutturato dal comune, hanno trovato posto intere pareti affrescate e reperti rinvenuti nella "Villa 1”, nella “Villa 2” e nella “Villa 6” venute alla luce durante le varie campagne di scavo, opportunamente restaurati dalla Soprintendenza di Pompei. Suggestiva la pittura del Larario, rinvenuto nell’ambiente cucina della “Villa 6” con la rappresentazione dei due lari e del Genio sacrificante e con la raffigurazione di due serpenti che si avvicinano ad un piatto di offerte.

“Abbiamo vinto una battaglia durata anni – ha spiegato il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri – capovolgendo una situazione catastrofica a una presidio di ricchezza e di cultura. Oggi abbiamo scritto una pagina importante per Terzigno e per tutto il territorio vesuviano”. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna che ha ricordato come si era preferito, in passato, l’apertura di discariche “in uno dei pochi territorio in cui si può coniugare liberamente paesaggio e archeologia, attraverso i reperti presenti qui oggi che parlano di come Pompei fioriva attraverso i paesi limitrofi”.

La mostra archeologica, cofinanziata dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, consentirà di riscoprire la bellezza dei luoghi e delle opere, oltre che far conoscere aspetti significativi della vita in epoca romana nelle ville di campagna presenti nel territorio della periferia dell’antica città di Pompei e il rapporto degli abitanti con il fertile vulcano.

“Si parla spesso di valorizzazione del territorio, ecco questa volta, con un pizzico di orgoglio, credo che possiamo dire di averla realizzata”, ha spiegato il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo, facendo eco al generale Mauro Cipolletta, direttore del Grande Progetto Pompei, il quale ha auspicato che “Terzigno entri formalmente a far parte, così come tutta l’area della buffer zone, nel circuito turistico di Pompei”.

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