"Pellegrini di speranza: questo siamo esortati a diventare!", in risposta al "grido accorato - che a noi giunge - da tante parti del mondo, in quest'ora difficile e carica di incognite per il futuro dell'umanità", è questa la strada che da Pompei, nel giorno dedicato alla supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario, monsignor Giuseppe Favale, vescovo di Conversano-Monopoli, ha indicato ai fedeli, riunitisi in migliaia davanti al sagrato di piazzale Bartolo Longo, a Pompei, in occasione della Supplica rivolta ogni 8 maggio alla Madonna e recitata in tutto il mondo.

L'Arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo ha accolto monsignor Favale ricordando che nel Santuario e tra i fedeli del Rosario, si celebra il centenario della morte della Contessa Marianna Farnararo, avvenuta il 9 febbraio 1924, cofondatrice delle Opere pompeiane insieme al suo sposo, il Beato Bartolo Longo. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, insieme ad altri sindaci del territorio che sono seguaci della devozione alla Madonna. Presente il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, con le forze di Polizia, che hanno effettuato nei giorni scorsi sopralluoghi anti-terrorismo, essendo Pompei considerata "obiettivo sensibile".

Il sagrato era colorato dagli ombrelli, ma nonostante l'annunciata "allerta gialla" per condizioni meteo che si prevedevano molto avverse, i fedeli sono accorsi da ogni parte d'Italia per partecipare al rito religioso. "Mani stese verso il cielo: questo siamo noi oggi qui a Pompei e in tante altre parti del mondo - ha proseguito il Vescovo di Conversano-Monopoli - … mani che portano il dolore e il sangue innocente di tanta parte di umanità, soprattutto di coloro che sono calpestati nella dignità e che non hanno voce nel consesso dei grandi della terra… Come non prestare attenzione alle lacrime di chi piange in terre dilaniate dall'odio e dalla violenza e anela a giorni di pace? Si può rimanere insensibili e indifferenti dinanzi a tante tragedie che oscurano la nostra quotidianità? Da questo luogo, che da valle di morte è diventata la valle di vita grazie alla luce portata da Maria, vogliamo far salire al cielo l'anelito di chi da mesi o addirittura da anni, in ogni angolo della terra, vive il dramma della guerra e vede nel proprio orizzonte addensarsi nubi oscure che promettono solo distruzione e morte".

L'Arcivescovo di Pompei ha ricordato che nel Santuario e tra i fedeli del Rosario, si celebra il centenario della morte della Contessa Marianna Farnararo, avvenuta il 9 febbraio 1924, cofondatrice delle Opere pompeiane insieme al suo sposo, il Beato Bartolo Longo. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, insieme ad altri sindaci del territorio.

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