"Con enfasi fin troppo autocelebrativa, il commissario di governo alla Sanità Stefano Caldoro si assume meriti che non ha annunciando il definitivo accreditamento delle strutture private che operano nell’ambito del servizio sanitario regionale”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, eletto in Campania nelle liste del Pdl-FI, commentando la notizia delle “920 strutture sanitarie accreditate, in via definitiva, al 14 novembre 2014, dalla Regione Campania”, annunciata, questa mattina, dallo stesso presidente della giunta regionale. 

“Il governatore Caldoro - spiega D’Anna - dimentica clamorosamente di ricordare che la Regione ha mancato tutti i termini di legge entro i quali l’accreditamento delle strutture (iniziato, proceduralmente, nel lontano 2002) avrebbe dovuto essere completato. E dimentica anche come fu solo grazie all’iniziativa di alcuni parlamentari campani che il termine fu prorogato dal 31 dicembre 2010 al 30 novembre 2014 dopo che ben due leggi regionali che disciplinavano la materia, erano state dichiarate incostituzionali per decorrenza dei termini”. 

Ancora, prosegue il senatore del Gal: “il presidente dimentica che l’accreditamento è un istituto attraverso il quale si accerta la sussistenza di tutti i requisiti organizzativi, strutturali e strumentali mediante i quali si garantisce l’efficienza delle strutture e l’efficacia delle prestazioni sanitarie. Ebbene, tali requisiti sono tuttora inesistenti per le strutture ospedaliere ed ambulatoriali a gestione statale, ovvero regionali, per le quali, è ancora mancante l’accreditamento”. Forse, conclude D’Anna: “Caldoro vorrà aspettare altri 25 anni per portare l’altra metà della sanità campana nell'alveo dell'efficienza e della legalità. Non credo che i malati siano dello stesso avviso”.

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