Danni da rumore autostradale: protesta a San Giorgio a Cremano
Causa di decessi, ischemie ed infarti: i condomini del luogo scrivono all’Onorevole Cirino Pomicino
07-10-2016 | di Claudio Di Giorgio
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“Di rumore si muore”, lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ritenendo il rumore da traffico responsabile di gran parte dei decessi per ischemie e infarti in Europa.
Così, gli abitanti del condominio di Via Stanziale a San Giorgio a Cremano, prospiciente la A3 Napoli – Salerno che da anni subiscono i pericolosi effetti delle polveri sottili e rumori, chiedono alla SAM, che gestisce il tronco autostradale, un urgente intervento che li metta al riparo.
Per questo hanno scritto all’Onorevole Cirino Pomicino, Vice Presidente della Società per ottenere circa 100 metri di installazioni, modifiche e sostituzione di barriere antirumore salvavita all’altezza del loro palazzo. Le modeste e incomplete installazioni esistenti non li tutelano dall’inquinamento acustico abbondantemente sopra i limiti stabiliti per il giorno e la notte sulle tratte autostradali.
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“Dopo avere chiesto più volte inutilmente interventi alla Società SAM, abbiamo deciso di rivolgerci al Vice Presidente Cirino Pomicino, certi della sua sensibilità e soprattutto della sua autorevolezza – fa sapere il rappresentante dei condomini –. La soluzione del problema è alquanto semplice ed economica ma sembra mancare la volontà e l’attenzione“.
I rilievi fonometrici fatti effettuare dalla stessa SAM hanno confermato la gravità della condizione in cui si trovano gli abitanti del condominio e il fabbricato è stato inserito nella “zona rossa”, quella ad alto inquinamento acustico del Piano di Risanamento Ambientale che richiede interventi di protezione.
Il blocco degli interventi di salvaguardia previsti dal PRAA troverebbe giustificazione, secondo la SAM, nella ancora irrisolta assegnazione della nuova concessione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti scaduta nel 2012. Ma mentre si attende lo scioglimento del nodo burocratico si lasciano in sofferenza gli abitanti del sito specialmente quelli dei piani alti costretti a restare segregati in casa notte e giorno d’estate e d’inverno.
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