Di seguito la lettera che ha scritto l’avvocato Elio D’Aquino, indirizzata al sindaco di Pompei Nando Uliano. Le parole dell’avvocato di Torre Annunziata in seguito alle dimissioni dell’ex assessore Marina Merenda, espressione della lista che D’Aquino ha contribuito a costruire.

 

“Caro Nando, le dimissioni dell’avv. Marina Merenda hanno riaperto il dibattito nella Città di Pompei circa la stabilità e la credibilità dell’attuale quadro amministrativo. Ti scrivo perché sai bene che ero stato  individuato tra i possibili candidati a Sindaco e di aver rinunciato proprio in Tuo favore , convinto che eri la persona giusta a determinare le condizioni per una reale trasformazione della vita politica cittadina. Non è un caso che mi fu chiesto di inaugurare, anche con un mio intervento, la Tua campagna elettorale. Per dimostrare la mia lealtà e correttezza decisi di dar vita ad una lista di sostegno alla coalizione in appoggio a Uliano Sindaco, lista che ha ottenuto due seggi al Consiglio Comunale grazie anche all’apporto determinante di due consiglieri comunali uscenti, Luigi Ametrano e Raffaele Matrone. La lista denominata Città Nuova, di cui ero uno dei coordinatori,  ha espresso due consiglieri comunali nelle persone di Stefano De Martino e Luigi Ametrano, e il sottoscritto, a torto o a ragione era considerato una delle personalità più vicine al Sindaco e alla stessa Amministrazione. La premessa è indispensabile per spiegare le ragioni di queste mie osservazioni.

Appare evidente, a circa un anno dalla Tua elezione, che il giovane assetto amministrativo del Comune di Pompei, nonostante il Tuo impegno, sono privi di quell’ organizzazione e di quella sinergia di intenti che possono determinare una evoluzione favorevole del principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione. La cultura dell’emergenza continua ha preso il sopravvento sulla necessità di una pianificazione seria e ordinata capace di attuare il programma elettorale. Tranne il gruppo di consiglieri eletto nella Lista “Progetto Democratico” con sede in Messigno , che ha sempre mostrato compattezza e fermezza nelle decisioni, il resto della coalizione si è caratterizzata per litigiosità, conflitti, incapacità ad una visione più ampia della politica. Capisco dunque anche il disagio di cui può aver sofferto in qualche momento qualche consigliere comunale che invece si era affacciato a questa esperienza con entusiasmo e fiducia, e mi riferisco in particolare a Luigi Ametrano.

Le problematiche enormi che investono l’amministrazione pompeiana abbisognano di sforzi che al momento sembrano incompatibili con il prevalere di quel particolarismo politico tipico di una decadenza che la società civile vuole finalmente lasciarsi alle spalle. Si pensi ad esempio all’ufficio contenzioso. Le modalità con cui vengono assegnate le consulenze, e le conseguenti e sproporzionate spese iscritte a bilancio sono in contrasto con i più moderni criteri gestionali che devono assicurare trasparenza delle regole e moderata gestione delle risorse. E’ noto che proprio negli ultimi giorni vi era stata una significativa presa di posizione di consiglieri dell’opposizione che segnalavano con incisività tutte le criticità del settore.

Ma per affrontare con produttività, efficienza, e sapienza gli affari amministrativi, è necessario anche circondarsi di una squadra vincente. Molto probabilmente è venuto il momento che Ti interroghi se non è il caso di avvalerti di uno staff che sappia essere veramente all’altezza dei gravosi compiti che attengono alla tua delicata funzione.

 Pompei è una città importante nel mondo, ma vi è un distacco notevole tra le potenzialità della città vecchia e i modelli che sono seguiti dalla  politica cittadina. Io credo che la questione sia soprattutto di carattere culturale. Pompei reagisce alle sfide del nuovo millennio ancora con una mentalità troppo nostrana. Questo approccio dovrebbe disertare definitivamente i banchi della politica, soprattutto se si tratta di un luogo che ospita un sito storico che è patrimonio dell’umanità. Ho partecipato ultimamente ad un incontro organizzato da Dr Diego Marmo sulla legalità. Mi hanno molto colpito gli interventi di alcuni Magistrati che  hanno rimarcato con estrema puntualità di come la politica continui ad inseguire modelli comportamentali assolutamente inidonei ad una gestione nuova della Cosa Pubblica. A proposito del Dr. Diego Marmo, mi ha scosso che una sua lettera riservata di dimissioni dall’incarico di Presidente dell’Osservatorio permanente sulla legalità sia stata pubblicata sui mezzi di informazione, senza che successivamente sia intervenuto nessun commento tuo né di altri elementi dell’amministrazione. Non mi appaiono di poco conto le questioni che erano state sollevate, e senz’altro meriterebbero qualche approfondimento.

Con la stessa lealtà e correttezza con cui fin’ora ti ho sostenuto, ti comunico, dunque, che la mia personale distanza dall’Amministrazione che ti onori di rappresentare è tale da avermi indotto a comunicare ai consiglieri comunali Luigi Ametrano e Stefano De Martino di non considerarmi più un riferimento in iniziative politiche che possono interessare  future scelte del gruppo consiliare.

Io credo sia necessario aprire un dibattito serio nella Città che coinvolga tutte le personalità più illustri che in passato hanno già dato un contributo politico e amministrativo e cercare in un clima di collaborazione e di pacificazione di ritrovare le energie per dare credibilità alla politica. Ripercorrere la storia della Città, anche attraverso l’ingrandimento di un analisi coraggiosa, può aiutare a rintracciare le ragioni di contraddizioni che sembrano apparentemente insanabili.

Ti auguro un buon lavoro, nell’auspicio che queste mie umili riflessioni possono essere di stimolo per quel salto di qualità nell’azione amministrativa che molti Tuoi elettori ancora attendono".

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