Una Campania chiamata a fare scelte importanti in grado di risollevare l’economia regionale e di competere in molti settori a livello mondiale.

Vincenzo De Luca illustra la sua idea di Campania. Parla per cinquanta minuti, interrotto solo in due occasioni dall’applauso dell’aula e in alcuni casi salta anche il suo “caratteristico vezzo” di sorseggiare acqua dal bicchiere, tanto che la voce, in diversi momenti, diventa roca.

Il neo governatore della Campania, indossa i panni istituzionali e chi si aspettava un discorso carico di “personaggetti” e “affannati mentali” resta deluso. De Luca parte dall’attuale situazione socio-economica che caratterizza la Regione. I dati della Banca d’Italia non sono incoraggianti: il -1,9% di prodotto interno lordo che la Campania, secondo gli analisti di Palazzo Koch, ha perso nel 2014 unito allo -0,6 del 2013 rappresentano un dato preoccupante che va ad aggiungersi al già cronico ritardo del Mezzogiorno d’Italia ed alle battute d’arresto dovute alla crisi.

Ma il "deluchiano pensiero" è indirizzato prevalentemente alla necessità di dare alla Regione Campania un nuovo asset in ambito nazionale e internazionale. “Dobbiamo impedire il declino e garantire sviluppo e lavoro per le prossime generazioni – afferma De Luca. Questa è la sfida che dobbiamo vincere se non vogliamo vedere i nostri figli emigrare”.

PORTI E AEROPORTI. De Luca immagina una Campania che diventi “la piattaforma logistica dell’Europa rivolta al Mediterraneo ed al Medio Oriente” e per fare questo “siamo chiamati a scelte importanti e determinanti nell’ambito della organizzazione portuale e aereoportuale della nostra Regione. Facciamo scelte importanti – afferma il governatore – investendo in questo settore i fondi che ci arrivano dall’Europa. Questa deve essere una delle prime grandi scelte che chiedo alla regione Campania”.

TURISMO. Stesso discorso vale per il turismo che per De Luca “significa tutto, non è solo sviluppo di un settore industriale. Turismo significa un sistema nel quale funzioni tutto: ambiente, trasporti, sanità, sicurezza, cultura, disinquinamento, protezione della fascia costiera, integrazione”.

AMBIENTE. Per De Luca è arrivato il momento del “cambio di immagine e di prestigio nazionale e internazionale della Campania” ed annuncia che “a settembre saremo ad Expo per illustrare i risultati di un monitoraggio che stiamo effettuando sulle condizione del suolo, dell’aria e dell’acqua” – spiega De Luca. “Ho la sensazione che avremo delle sorprese, probabilmente quando illustreremo la condizione del suolo che c’è, perfino nella terra dei fuochi rispetto a quello che c’è nelle aree industriali di Brescia o di Bergamo, probabilmente scopriremo che l’aria è più inquinata lì che qui e la terra è più inquinata lì che qui e le falde acquifere sono più inquinate lì che qui; vedremo. E’ una delle sfide che dobbiamo lanciare”.

INDUSTRIA. Ma il Governatore guarda anche ad una Campania che provi a sviluppare un sistema industriale in grado di posizionarsi ai primi posti in determinati settori. Annuncia un tavolo di discussione sulle zone Asi “ne parleremo con industriali ed associazioni di categoria” ed annuncia che bisognerà “puntare su settori di ricerca e tecnologia avanzata” come l’aerospaziale “un campo dove possiamo essere primi nelle produzioni satellitari mini e nano”.  Occupazione industriale che può nascere anche da una serie di interventi nel campo dell’ambiente dove per De Luca la “Campania è chiamata a specializzarsi nel campo delle produzioni delle energie rinnovabili, nelle tecnologie antisismiche, nel monitoraggio dell’ambiente”, insomma “trasformare la tragedia della terra dei fuochi in una strategia per far lavorare le industrie campane”. A questo si aggiunge anche la necessità di creare un polo di produzione per il trasporto pubblico campano.

AGRICOLTURA. Provvedere a sostenere il comparto agricolo in modo da raggiungere una “nicchia di eccellenza nel sistema mondiale – spiega De Luca. Siamo consapevoli della eccessiva frantumazione delle aziende agricole, per questo dobbiamo ragionare su una integrazione tra agricoltura, agriturismo e cultura”, ed allo stesso tempo sostenere uno “sviluppo equilibrato di tutto il territorio regionale, per favorire anche le aree interne, ma ci sono anche settori dove diventare leader mondiali” – continua De Luca che specifica di non riferirsi alle produzioni OGM, ma di “rianimare i centri di ricerca agricola per sviluppare i materiali di conservazione di prodotto, come ad esempio le pellicole biodegradabili”.
Ma proprio nel settore agricolo esiste il rischio maggiore di una perdita a breve di circa 400 milioni di euro di fondi europei, per questo motivo De Luca rivolge un appello a tutto il consiglio regionale “già domani (venerdì, ndr) avremo una riunione con il Ministero dell’Agricoltura, abbiamo 380 milioni di euro da investire entro dicembre, aspetto idee, sollecitazioni e se ci sono progetti o realtà che possono intercettare questi fondi. E’ un autentico delitto se li perdiamo. Ragioniamo insieme su interventi che possiamo attivare velocemente”.

STANDARD MINIMI DI CIVILTA'. Asili nido, servizi sociali, sanità, cultura le componenti che dovrebbero andare a formare questo nuovo indice, che De Luca indica nel suo discorso “stabiliamo uno standard minimo di servizi che un determinato territorio deve ricevere. Immagino una Campania con centinaia di asili nido, solo così potremmo garantire effettiva parità tra uomo e donna” e poi avverte che il tempo dell’assistenzialismo nel mondo del lavoro “è finito, dobbiamo stabilizzare il precariato legandolo al lavoro vero”.

SANITA’. Sul comparto sanitario annuncia che è pronto a fare grandi battaglie per “modificare il riparto del fondo sanitario nazionale. Non possiamo più subire i tagli ai finanziamenti perché siamo una delle regioni più giovani. Oggi non si può dire che avere una popolazione giovane significa avere meno patologie, basti pensare a quello che accade rispetto alle dipendenze da alcol, o quelle alimentari”. E come obiettivo realistico indica un “-30% del costo delle forniture”.

TRASFORMAZIONE URBANA. Un elemento che ha caratterizzato la sua esperienza da sindaco di Salerno e che De Luca non pare intenzionato a lasciare ora che ha varcato il portone di Palazzo Santa Lucia, tanto da immaginare “la Campania come il più grande cantiere d’Europa”. Assicura che la trasformazione urbanistica non pregiudica il territorio: “abbiamo tante banche e privati – spiega De Luca – pronta ad investire per la realizzazione di parcheggi interrati, tanto per fare un esempio, ragioniamoci tutti insieme, ma credo che abbiamo bisogno di approvare il piano paesistico nel più breve tempo possibile”.

SBUROCRATIZZAZIONE. Altro punto fondamentale dell’intervento programmatico del governatore è quello legato ad un alleggerimento delle procedure burocratiche “abbiamo tempi troppo lunghi, eliminiamo tutte le procedure inutili, sono per controlli ancora più rigorosi, ma in tempi brevi”.

MODIFICA REGOLAMENTI REGIONE. Ultimo punto riguarda la modifica dei regolamenti regionali: “Insieme decidiamo i percorsi per rispondere a riferimenti e comunità, ma accelerare le procedure” – spiega De Luca. “Alla fine la democrazia non è rappresentata dalla quantità di parole prodotte, ma dalla quantità di decisioni prodotte in un contesto di responsabilità chiara e di trasparenza. Io tendo a ragionare così” - afferma De Luca.

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