Des Ateliers: la nuova collezione Valentino haute couture sfila a le Gaggiandre
Moda e arte s’incontrano in uno scenario d’eccezione; così Pierpaolo Piccioli stupisce ancora
19-07-2021 | di Veronica Guariglia

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Moda e arte incrociano nuovamente le loro strade, questa volta nella collezione Valentino “Des Ateliers”. La maison Italiana sfila nella splendida cornice dell’Arsenale mostrando “opere” che sono il frutto di un progetto ben preciso, “un concerto di due mondi distinti - pittura e alta moda, arte contemporanea e arte vestimentaria - nei quali le voci ascoltano reciprocamente il canto degli altri prima di pronunciarsi”.
Nella visione di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo dello storico marchio, la moda ha sempre bisogno di uno scopo, di una funzione, di un utilizzo mentre l’arte, al contrario, basta a se stessa. È così, dunque che questi due mondi s’incontrano per influenzarsi reciprocamente (senza tramutarsi in un unicum) dando vita alla collezione haute couture. Le mani esperte delle sarte si aggiungono alle idee ed ai pennelli degli artisti Joel S. Allen, Anastasia Bay, Benni Bosetto, Katrin Bremermann, Guglielmo Castelli, Maurizio Cilli, Danilo Correale, Luca Coser, Jamie Nares, Francis Offman, Andrea Respino, Wu Rui, Sofia Silva, Alessandro Teoldi, Patricia Treib, Malte Zenses e Kerstin Bratsch.
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In un luogo “terreno” e intriso di significato, ovvero le Gaggiandre - parte dello spazio espositivo occupato dalla Biennale di Venezia - va dunque in scena un sogno fatto di bellezza, di enormi abiti dai toni accesi. Il molo centrale sovrastato da tettoie acquatiche funge da passerella per le magnifiche creazioni, frutto del lavoro di artisti ed artigiani. Da togliere è il fiato il ballgown giallo con gonna ampissima, scollatura profonda e maniche aperte “a ventaglio”. Favolosi i cappelli adornati da piume che si agitano leggere al passo delle indossatrici. Immancabile il rosso Valentino, questa volta in tessuto plissé.
Non ultimi per stupore il minimal dress con mantella, l’abito dipinto ed il memorabile look celebrativo, in onore allo “spirito comunitario della maison”.
