C’è qualcosa, a Torre Annunziata, che davvero pochi oplontini conoscono; lo Scoglio di Rovigliano.

Situato di fronte alla foce del Sarno, vigila su Torre Annunziata e Castellammare di Stabia; per posizione e conformazione, è davvero affascinante; la storia che lo ha attraversato negli ultimi due millenni merita di essere conosciuta, mentre, oggi, solo alcune specie di uccelli vi si vengono a posare, attratti dalla ricca pesca che il mare in quel punto permette di fare.

Allo stesso modo, gli appassionati di birdwatching di tutta la Campania si danno appuntamento con cannocchiali e macchine fotografiche per ammirare e immortalare gabbiani, beccapesci e fenicotteri.

 

Il mito della Petra Herculis

Oggi, è noto come Scoglio di Rovigliano, ma gli antichi, Plinio il Vecchio fra tutti, gli avevano dato un altro nome.

Secondo il mito romano, l’origine dell’isolotto risalirebbe proprio ad Ercole. L’eroe e semidio dei latini, stanco dopo il compimento della decima fatica, avrebbe lanciato la sommità del monte Faito in mare, per avere un posto dove riposare degnamente, da eroe. Fu su queste coste che Ercole fondò le città di Ercolano e di Stabia; e fu così che, nei testi degli storici di duemila anni fa, ricorre il nome Petra Herculis.

Il mito si giustifica in parte per la struttura geologica: quella dell’isolotto è del tutto simile a quella dei Monti Lattari ed è, quindi, del tutto verosimile che lo Scoglio fosse, in un passato remoto, la sommità di una montagna.

Plinio il Vecchio, oltre a narrare dell’origine dello scoglio, decise di farne il suo punto di osservazione preferito: si installò lì, dove sorgeva il tempio dedicato ad Ercole, per studiare lo strano comportamento dei pesci della zona e per conoscere meglio il Vesuvio, ma questo gli costò la vita, dato che morì per le esalazioni provenienti dal vulcano.

Nonostante si tratti di un isolotto di appena seimila metri quadrati, la Petra Herculis, o Scoglio di Rovigliano che dir si voglia, è ritratta in un documento di importanza fondamentale per tutti gli storici e gli studiosi del passato: la tabula Peuteringiana.

Si tratta della copia medievale di un’antica mappa risalente all’epoca romana, commissionata dal fondatore dell’Impero romano Ottaviano Augusto e redatta da Agrippa, genero dell’imperatore. Su questa pergamena, che misura oltre sei metri e mezzo di lunghezza, è riportato tutto il mondo conosciuto duemila anni fa. E, tra le colonne d’Ercole e l’Asia, si stagliano Oplontis (nome romano di Torre Annunziata) e lo scoglio!

Scoglio di Rovigliano: l’origine del nome

Gli archeologi ci dicono, oggi, che i resti in opus reticulatum individuati sullo scoglio potrebbero risalire tanto ad un tempio greco (quello dedicato ad Ercole, per l’appunto), quanto ad una abitazione della Gens Rubellia. Si trattava di una famiglia ricca, che produceva vino nella vicina Pompei e che di fronte alla foce del Sarno aveva deciso di venire ad abitare, per approfittare della tranquillità dei luoghi, della bellezza del mare e del Vesuvio stagliato sullo sfondo. Potrebbe essere quindi questa Gens ad aver dato il nome rubellianum all’isolotto.

Ma vi è un’altra ipotesi, quella che fa riferimento ad un certo Conte Rubelio, proprietario dello scoglio durante il Medio Evo.

Che sia di derivazione antico romana o medievale, il nome rubellianum fu utilizzato per la prima volta in modo ufficiale da Papa Innocenzo III, per precisare in modo inequivocabile i confini tra la diocesi di Napoli e quella di Nola.

Alcuni secoli prima di Innocenzo III, i benedettini fondarono sullo Scoglio di Rovigliano un monastero dedicato a San Michele Arcangelo: era il V secolo d.C., ma solo nell’anno 1220, papa Onorio III autorizzò questa sede ad adottare la Regola Forense.

 

Il fantasma di Fulgida si aggira per lo Scoglio

Di nuovo la storia si mescola con il mito, come all’epoca di Plinio il Vecchio. Questa volta, siamo nel IX secolo, gli anni in cui i Longobardi conquistarono buona parte del meridione d’Italia, tra cui il centro di Castellammare e le vicinanze. Il Conte Orso, a capo di una guarnigione, si stabilisce con la moglie Fulgida e il figlio Miroaldo sullo scoglio, lasciando l’esercito a Castellammare.

Durante un feroce attacco dei Saraceni, che provavano a riconquistare le coste del Tirreno, i soldati Longobardi vennero sconfitti, il Conte Orso ucciso e il piccolo Miroaldo catturato e reso schiavo. Secondo la leggenda, Fulgida non era morta, ma solo svenuta; al suo risveglio, si accorse della morte del marito e della scomparsa del figlio.

Nessuno conosce precisamente come trascorse l’ultimo periodo della propria vita, ma si narra che ancora oggi il suo fantasma non trovi pace e si aggiri tra gli scogli assieme al volo dei gabbiani dell’isola.

 

Il birdwatching nei pressi dello Scoglio

Per la posizione ideale, lo Scoglio di Rovigliano è sempre stato ritenuto fondamentale da un punto di vista strategico: nel XVI secolo, per avvistare le navi turche che navigavano nei mari del Golfo di Napoli, venne realizzata una torre alta venti metri, che fu a lungo tra le più importanti di tutta la Campania. Carlo Borbone, nel XVIII secolo, sempre in ottica difensiva, fece restaurare la fortezza, la quale fino alla metà dell’Ottocento fu impiegata come caserma e come prigione.

Con l’Unità d’Italia e le nuove tecniche e strategie di guerra, la fortezza perse tutta la sua importanza militare: venne allora venduta a privati e nel 1925 venne dichiarata monumento di rilevanza nazionale. Nonostante ciò, l’isolotto fu abbandonato del tutto e ora vi si trovano solo dei ruderi.

Dei ruderi e centinaia di uccelli, che attirano i birdwatcher della regione e non solo. Qui, con un po’ di pazienza, si possono ammirare volatili più comuni, come la Berta maggiore e minore, il Gabbiano corallino, il Gabbiano reale, il Gabbiano comune e il Gabbianello; ma anche uccelli più rari, come la Sterna zampenere, i Beccapesci, la Moretta, il Gabbiano Franklin e i fenicotteri. E per chi fan del genere, ci sono decine di slot online con decine di uccelli coloratissimi – come la bellissima Feather Frenzy – nei migliori siti di casino internazionali.

Sondaggio


Risultati


						

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"