Dieci giorni dopo la sfiducia a Uliano, Martire: “Ecco i nomi a sindaco”
A Pompei impazza la caccia ai prossimi candidati per Palazzo De Fusco. L’ex consigliere ai cittadini: “Occorre partecipare”
09-09-2016 | di Raffaele Perrotta
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Il grande attore americano Michael Douglas ci ha abituati a pensare che a "Wall Street il denaro non dorme mai”. Nulla di più vero, diranno in tanti. Eppure, a perdere le ore di sonno non sono solo uomini di affare, tutt’altro. Da un po’ di mesi a questa parte, nella città di Pompei, famosa nel mondo per scavi e Santuario, a stare svegli fino a notte fonda sono soprattutto politici ed affini. Due i pensieri costanti fino a qualche giorno fa: mandare a casa l’ormai ex sindaco Uliano. Obiettivo centrato. Dall’altra, lavorare per evitare il peggio. Sfida persa.
A dieci giorni dal protocollo che ha sancito la fine della breve sindacatura (qui l'articolo), ormai l’hobby diffuso il città è diventato uno solo: il toto nomi per Palazzo De Fusco. A fare un primo elenco è il rappresentante del PD, Bartolo Martire, tra i consiglieri firmatari delle dimissioni. “Nando Uliano, Alberto Robetti, Nino Coccoli ed uno del Movimento 5 Stelle. Tutto legittimo, per carità ma speriamo che oltre le autocandidature arrivino anche progetti”. È il dubbio di tanti.
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La ricetta, secondo l’esponente Dem è una sola: “La partecipazione delle persone. In qualsiasi modo lo ritengono, da chiunque si sentono rappresentati, occorre partecipare”. A dare enfasi a queste parole è lo stesso Martire pubblicando la foto dell’aula consiliare del Palazzo comunale di Pompei completamente vuota (quella in copertina dell’articolo). “Bisogna dare un significato – continua l’ex amministratore – Ridurre il dibattito ad alcune questioni sembra rappresentare la volontà a distrarre i più dai problemi reali”. Un esempio lo porta con una domanda il dirigente Democrat: “Chi ha realmente fatto capire ai cittadini il vero significato dell’hub?”
Quindi un ultimo affondo ad Uliano con i temi che in due anni ha citato spesso: “Campo sportivo, casa Borrelli, cimitero, strade, scuole. Impegni mai mantenuti. Con il tempo – conclude Martire parlando dell’ex sindaco – ha assunto un atteggiamento sempre più arrogante, al punto da non sentire mai bisogno di confronti veri”.
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