Ci vorrà ancora del tempo per eliminare le tracce che il Covid gli ha lasciato. Massimo Raimo, 49enne di Castellammare, lo sa, ma si sente un miracolato. È tornato a riabbracciare la sua famiglia ieri. Ad aspettarlo all'uscita dal centro di riabilitazione c'era il suo bimbo con un mazzo di fiori. Inevitabile l'emozione, mentre tornano dinanzi agli occhi le immagini di due mesi difficili. Quaranta giorni al Covid Hospital Boscotrecase e altri trenta nella clinica di riabilitazione.

"Tutto è cambiato in 48 ore" racconta l'ausiliare del traffico che a Castellammare in tanti conoscono. "Appena ricevuto l'esito del tampone, giravo per casa. La mia famiglia non voleva andassi in ospedale. Ma io sentivo che qualcosa non andava".
Il Covid gli ha tolto forze e respiro nonostante abbia solo 49 anni. L'arrivo al San Leonardo e il trasferimento dopo 24 ore al Sant'Anna-Madonna della Neve. "Mi hanno salvato i medici e Gesù. Aspetto di raccontare la mia esperienza in Cattedrale, appena sarà possibile". 

Le parole di maggiore gratitudine sono rivolte ai medici dell'ospedale Covid: "Mi hanno ridato il sorriso. Mi sono stati vicino da subito. Una struttura eccellente in tutti i sensi, presenti sempre. Mi emoziono perché mi salta in mente ogni particolare, li ho conosciuti in un periodo della mia vita molto importante. Sono angeli, anche se sono esseri umani". 
Uscito dall'incubo del virus dovrà continuare a curarsi, ma tornato a casa ha solo voglia che arrivi a tutti il suo messaggio: "Bisogna non smettere mai di sperare. Non arrendersi. Il mio pensiero va a chi è ancora disperato in ospedale. Dobbiamo avere fiducia nei medici e fede".

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