Questa mattina si è aperto un nuovo capitolo nell’operazione ‘Dirty Soccer’ condotta dagli uomini della Dda di Catanzaro. Sono stati infatti confermati 17 arresti per le persone coinvolte nel primo filone d’inchiesta del 22 maggio scorso.

Secondo quanto riferito dal portale 'Zero-Zero' la Procura di Catanzaro ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare per 5 persone: : Pietro Iannazzo (esponente dell’omonimo clan di Lamezia Terme e consulente di mercato della Neapolis Mugnano), Mario Moxedano (patron della Neapolis Mugnano), Pietro Ulizio (ex dg del Monza e dg della Pro Patria); Raffaele Pietanza, Edmond Nerjaku.

Resta così in cella l’ex presidente di Savoia e Turris, per il quale qualche settimana fa è caduta l’accusa si associazione a delinquere. Mario Moxedano rimane quindi in carcere in attesa di chiarire la sua posizione in merito alle varie presunte partite combinate per far vincere la sua squadra di ‘babbi’, come la definì lo stesso Pietro Iannazzo.

Arresti domiciliari invece per 10 persone già inserite nella prima ordinanza: Antonio Ciccarone (diesse della Neapolis Mugnano); Alberto Scarnà (sovrintendente di Polizia), i calciatori Adolfo Gerolino (Pro Patria), Vincenzo Melillo (Pro Patria) e Pasquale Izzo (Puteolana); Marco Tosi (ex allenatore della Pro Patria); Fabio Di Lauro (ex calciatore); Massimo Cenni; Felice Bellini (responsabile marketing della Vigor Lamezia); Vincenzo Nucifora (ex diesse della Torres Sassari).

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