Disastro aereo in Colombia, nei dintorni di Medellin. Un aereo con 81 persone a bordo, tra le quali i componenti della squadra di calcio della serie A brasiliana Chapecoense, si è schiantato, per cause ancora da accertare, mentre tentava un atterraggio di emergenza ieri sera.

Drammatico il primo bilancio: 76 morti e 5 sopravvissuti. "Sei persone sono state messe in salvo vive, ma sfortunatamente una di loro è poi morta. Il resto degli occupanti purtroppo è morto. Il bilancio tragico è di 76 vittime", ha dichiarato alla stampa locale Jose Gerardo Acevedo, comandante regionale della Polizia colombiana.

Chapecoense come il Torino di Superga: così come quel nefasto 4 maggio 1949, una nuova data, 28 novembre 2016, da segnare in nero nel calendario sportivo. Un’intera squadra di calcio cancellata: non sapremo mai se anch’essi sarebbero diventati invincibili come le leggende granata, sappiamo solo che erano in procinto di disputare la finale di Copa Sudamericana (l’equivalente della nostra Europa League) contro l’Atletico Nacional de Medellin.

Tra i 5 sopravvisttuti ci sono 3 calciatori: Marcos Danilo Padilha, Jacson Ragnar Follmann e  Alan Luciano Ruschel. Gli altri due salvati, invece, si chiamano Rafael Correa Gobbato e Ximena Suarez. Della squadra facevano parte anche due atleti che hanno giocato in Italia: uno è Filipe Machado, che nel 2009 ha militato nella Salernitana, con zero presenze in campo. L'altro è Claudio Winck, che nella stagione 2015/2016 ha giocato nel Verona, segnando un gol nella partita degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Pavia.

Il club è stato fondato nel 1973 e rappresenta la città di Chapecò, un importante centro industriale del Brasile, di 200mila abitanti, nello stato di Santa Catarina, nel sud del Paese. Nel 2009 giocava nel campionato di calcio di serie D e, dopo un'ascesa eccezionale, aveva raggiunto la prima divisione nel 2014, occupando attualmente il nono posto in classifica.

I soccorsi sono difficili, a causa della cattive condizioni meteo. Impossibile raggiungere il sito via aereo: il dipartimento di Antioquia, luogo del disastro, è stato possibile raggiungerlo solo via terra. Tra le probabili cause si fanno largo due strade: quella del guasto elettrico, visto che poco prima il velivolo, un RJ-85 della Lamia, aveva segnalato problemi all'impianto elettrico, prima di sparire dai radar nello spazio aereo colombiano; oppure una clamorosa mancanza di carburante. Quest’ultima ipotesi è da verificare, in quanto è possibile che lo stesso comandante dell’aereo, in un gesto disperato per cercare di limitare il disastro, abbia volutamente svuotato i serbatoi per evitare che il velivolo prendesse fuoco, una volta impattato al suolo.

"Secondo il rapporto che abbiamo, l'aereo è dato come scomparso alle 21.30 (2.30 di stamani in Italia) e l'incidente è stato registrato alle 22.34 (4.34 In Italia)", ha indicato un portavoce dell'Aeronautica civile. Un volo cambiato all’ultimo momento, visto che la squadra avrebbe dovuto viaggiare su un charter diretto a Medellin, volo non autorizzato dall’aviazione brasiliana, visto che la base di partenza era San Paolo. Il cambio di programma aveva portato la squadra, una delegazione composta da 42 persone fra giocatori, dirigenti e staff tecnico, assieme ad altri 30 passeggeri, tra giornalisti e tifosi ed altri 9 membri dell'equipaggio.

Sullo stesso aereo precipitato, ha scritto “Marca”, volò l’Argentina di Messi. Il giornale online pubblica, a testimonianza, anche una foto di Messi e Javier Mascherano accanto ai due piloti, quando i biancocelesti si sono recati in Brasile per la partita di qualificazione in vista dei mondiali del 2018, vinta dai verde-oro due settimane fa per 3 a 0 al Mineirao di Belo Horizonte. 

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