Disastro funivia, parla il fratello del sopravvissuto: 'Grazie per le cure: il nostro Paese è in guerra'
'Individuare presto i responsabili'
23-06-2025 | di Redazione

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"Ci siamo affidati pienamente nelle mani delle autorità giudiziarie italiane e siamo sicuri che i responsabili verranno individuati". A parlare è Mohammead Suliman, fratello maggiore di Thabet e Janan Suliman, i due ragazzi israelo-palestinesi coinvolti nella tragedia della funivia del Monte Faito dove una cabina con a bordo quattro turisti e un dipendente è precipitata causando quattro morti e un ferito, Thabet Suliman.
Mohammead insieme con l'avvocato Hilarry Sedu, legale di tutta la famiglia oggi era in tribunale, a Torre Annunziata, per il conferimento dell'incarico al collegio peritale che si occuperà dell'incidente probatorio. Un grazie particolare, Mohammead, l'ha voluto rivolgere al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, per le rassicurazioni circa le cure a cui è stato sottoposto il fratello e per la riabilitazione nell'ospedale del Mare: "Li ringrazio per lo sforzo che stanno facendo: nel nostro Paese non possiamo tornarci perché è in corso una guerra".
L'unico sopravvissuto alla tragedia del Faito che ha già subìto tre interventi alla gamba e due al femore. "Adesso sta meglio, hanno fatto un miracolo - dice ancora il fratello di Thabet - ma ancora non ricorda niente e ogni volta che gli chiediamo di dirci quello che è accaduto lui si innervosisce, sa che la sorella non c'è più e si sente responsabile per non averla protetta, anche se lì c'era ben poco da fare".
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