Disastro Vesuvio. L’appello: “Fate presto”
Oltre 200 famiglie rischiano di restare senza sostentamento. La situazione
19-07-2017 | di Claudio Di Giorgio
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Fate presto! E’ l’appello lanciato nella sede di “Articolo Uno - Movimento Democratici e Progressisti”, dai rappresentanti degli operatori economici del “Vesuvio” e da Lino Vitiello, imprenditore della ristorazione e coordinatore della neonata associazione degli operatori del Vesuvio, ristoratori, albergatori, delle circa 70 guide ai parlamentari Luisa Bossa, già sindaco di Ercolano, Arturo Scotto, coordinatore nazionale Articolo Uno – MDP, Massimo Paolucci, europarlamentare e Giovanni Marino, imprenditore agricolo.
Sono state illustrate le problematiche e le difficili esigenze che tante persone e tutte le loro famiglie si trovano ad affrontare di questo momento. “C’è bisogno di fare presto” risuona più volte nella sala. L’incendio ha colpito tutti nel bel mezzo della stagione estiva turistica e le prospettive non sono delle più rosee. La grande difficoltà degli operatori ora sembra essere il non sapere a chi rivolgersi per presentare le proprie istanze a causa delle tante entità che insistono sul Vesuvio: l’Ente Parco, l’Amministrazione Comunale, la Regione, la città Metropolitana.
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La situazione più grave appare essere quella delle strade bloccate dagli interventi e la loro messa in sicurezza che non è operazione semplice e di cui non si sa chi se ne occupa. “Se non saranno riattivate le strade – fa sapere Lino Vitiello – la conseguenza sarà che le attività esistenti resteranno senza un euro di reddito e non solo per questo anno. Le nostre aziende che hanno da 5 a 10 dipendenti hanno già dovuto mandare a case gli stagionali, camerieri e cuochi, seguiranno i dipendenti diretti e poi seguiremo noi. Se la politica non fa qualcosa velocemente il rischio è di mettere per strada almeno 200 famiglie senza contare l’indotto”.
Il Vesuvio è fonte di ricchezza per tante famiglie che lavorano e vivono grazie agli introiti che vengono dal turismo e tutto si bloccherà. Nessuno sembra però interessarsi del problema. In altri casi, in altre regioni, sottolineano gli operatori economici dell’area vesuviana, le istituzioni hanno immediatamente provveduto al sostentamento con aiuti per gli stati di calamità mentre qui ci si ritrova a 15 giorni dall’inizio della calamità senza che la Regione Campania prenda iniziative in questa direzione.
“Abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti - ripete Lino Vitiello – affinché trascorsi i clamori di questi giorni non si spengano i riflettori e restiamo abbandonati a noi stessi”. E poi la richiesta ai politici: “E’ difficile dire a un padre di famiglia porta pazienza, non siamo nelle condizioni di poter aspettare, giovedì il Ministro Galletti riferirà in Aula, bisognerà fargli capire la drammaticità della situazione e di come 200 famiglie corrono il rischio di non saper più cosa fare domani. Per questo siamo pronti a qualsiasi azione che richiami le nostre problematiche. Per noi che viviamo di Vesuvio l’importante è che si faccia presto”.
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