Dj morto a Ibizia, ipotesi omicidio. Il dolore padre: 'Legato e picchiato dalla Polizia, voglio la verità'
La Guardia Civil nega il pestaggio: 'Ha avuto un arresto cardiaco'
22-07-2025 | di Redazione

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"Io e la mia famiglia non siamo alla ricerca di una vendetta o di colpevoli, siamo alla ricerca di giustizia": a parlare, al Tg1, è Giuseppe Noschese, medico e papà di Michele Noschese, il dj 35enne, deceduto venerdì scorso a Ibiza, secondo la polizia spagnola a causa di un arresto cardiaco dopo essersi sentito male, per i suoi amici a causa delle percosse subite. "E' arrivata la polizia, mi è stato riferito, - continua Giuseppe Noschese - che ha fatto uscire tutti, è rimasta sola con mio figlio che è stato legato mani e piedi". "Sembrerebbe che sia stato malmenato in maniera particolarmente energica", dice ancora il padre del dj. Ieri è stata eseguita l'autopsia e la famiglia Noschese, assistita dall'avvocato Paola Filippelli ha nominato un proprio consulente di parte.
"Non è credibile" la versione fornita dalla polizia spagnola, secondo cui Michele Noschese, il dj 35enne morto ad Ibiza, sarebbe deceduto per un arresto cardiaco dopo essersi sentito male nella sua casa: è quanto sostiene il padre dell'uomo, Giuseppe Noschese, nell'esposto con il quale chiede alle autorità spagnole di indagare per omicidio volontario a carico degli agenti intervenuti. Questi, secondo quanto riferito da alcuni amici del dj Godzi, presenti quella sera alla festa, sarebbe stato colpito dai poliziotti almeno tre volte alla testa e portato in una stanza dove non è stato fatto entrare nessuno.
Il padre del dj sostiene che la morte è avvenuta in "circostanze grandemente sospette e comunque non chiarite", subito dopo il suo arresto e mentre era "in custodia delle forze di sicurezza spagnole". Nell'esposto vengono sollecitati, tra l'altro, l'apertura di una "indagine autonoma e approfondita", l'acquisizione dei filmati dell'arresto e la loro messa in sicurezza; l'identificazione di tutti i poliziotti presenti.
Secondo la ricostruzione data dalla Guardia Civil, la morte di Noschese risale all'alba di sabato 19 luglio, quando gli agenti sono intervenuti dopo una richiesta di intervento per minacce a Santa Eulalia. Una volta sul posto - si legge nel rapporto - gli agenti "hanno tentato di immobilizzare" Noschese che "ha incominciato ad avere convulsioni". Gli agenti a quel punto hanno tentato di rianimarlo con manovre "cardiopolmonari" fino all'arrivo dei servizi sanitari, "ma senza esito". La morte del dj sarebbe quindi avvenuta sul posto per arresto cardiaco. La Guardia Civil, che non ha ancora reso noti i risultati dell'autopsia, ha aperto un'inchiesta il cui risultato "sarà consegnato all'autorità giudiziaria competente". Secondo le testimonianze raccolte, l'intervento degli agenti sarebbe stato provocato dalla chiamata di alcuni vicini durante una festa, per il volume della musica troppo alto. Michele - raccontano alcuni testimoni sui social e come riportato da alcuni media locali - avrebbe ricevuto "tre pugni" da parte degli agenti, due al volto e uno alle spalle, e sarebbe stato trascinato fuori l'abitazione a spalla. Sarebbe stato successivamente caricato su un'ambulanza, che si sarebbe avviata direttamente all'obitorio dell'isola.
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