Non ha risparmiato stoccate alle istituzioni. Don Ciro Cozzolino, referente del presidio Libera di Torre Annunziata, ha partecipato alla manifestazione di Napoli per la “Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

Assieme a lui diversi ragazzi, che hanno affollato piazza del Plebiscito “Abbiamo tanti testimoni della legalità nella zona di Torre Annunziata -ha affermato- Questa dovrebbe essere un’opportunità per dare uno slancio diverso alla città. Non potevamo non esserci, perché abbiamo toccato con mano, anche con la morte di Maurizio Cerrato e Antonio Morione, la camorra. Tra qualche settimana ricorderemo Luigi Cafiero, Rosa Visone e Luigi D’Alessio. Ci sono diverse realtà che dovrebbero andare in maniera diversa. La scuola ha evidenziato le difficoltà di Torre e senza non si va da nessuna parte”.

Fra poco meno di un mese sarà passato un anno dalla morte di Maurizio Cerrato, ucciso il 19 aprile scorso in via IV Novembre da quattro belve per un parcheggio. Il monito del referente di Libera è netto. “Il 7 aprile comincerà il processo e tutta Torre Annunziata dovrà essere presente. E’ necessario anche individuare le responsabilità delle istituzioni. Certe cose accadono perché non c’è controllo nella nostra città. Ci sono zone della città completamente in mano alla camorra e lo abbiamo anche visto nei giorni scorsi con la confisca dei beni confiscati”.

Ad ascoltare i 1074 nomi delle vittime di camorra anche Antonello Sannino del Comitato di Liberazione dal camorra e dal malaffare di Torre Annunziata “Purtroppo il nostro territorio è martoriato dalla camorra. Ci sono generazioni che hanno vissuto questo incubo. E’ la prima grande manifestazione dopo due anni di pandemia ed è fondamentale per il momento storico per il conflitto in Ucraina. Abbiamo visto i torresi e anche in città dobbiamo portare la battaglia di legalità. Soprattutto grazie al lavoro di Libera sul territorio”.

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