“L’Amministrazione non ha mai fatto nulla per Giancarlo Siani. Quella di ieri è stata solo una passerella politica”. Ci va giù duro don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata. L’immobilismo da parte del Comune nel trentennale della morte del giornalista de ‘Il Mattino’ non è stata per nulla presa bene dal prete oplontino. “La manifestazione che ha poi portato la famosa Mehari per le vie della città era già stata programmata nel corso del primo collegio dei docenti del ‘Liceo Pitagora’. Poi c’è stata solo ampia collaborazione da parte di tutti gli istituti di Torre, mentre la nostra Amministrazione non ha fatto nulla di particolare”.

L’INIZIATIVA DELLA TRINITA’. Don Ciro Cozzolino non è stato con le mani in mano e nella sua parrocchia ha organizzato eventi collaterali per commemorare Giancarlo Siani. “Ieri sera c’è stato un momento di preghiera, seguito dalla proiezione del film ‘Fortapasc’. Inoltre abbiamo anche piantato all’esterno della nostra chiesa un albero d’ulivo sul quale è stato posto un fiocco verde, colore della speranza. Giancarlo Siani per noi non è una vittima della camorra, ma una persona che è arrivata fino in fondo nel suo lavoro di giornalista senza mai fare un passo indietro”.

LE PAURE DI DON CIRO. La critica del parroco della Trinità sulla classe politica torrese non finisce di certo al giorno dedicato a Giancarlo Siani. “Trent’anni fa c’era una mentalità diversa, adesso forse siamo più attenti. Sono avvenuti fatti inquietanti ultimamente a Torre Annunziata. L’ultimo riguardante le indagini della Procura della Repubblica sulla gestione dello stadio Giraud. Questi sono avvenimenti che non ci fanno vivere bene. Ci sono delle forze oscure che ci mantengono sempre in uno stato di scacco. Il riferimento non è soltanto alla camorra, ma verso una lobby di interessi”.

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