Salvatore Carfora era vicino al clan Gallo-Limelli-Vangone. Emergono i particolari sui precedenti del presunto omicida di Sonia Di Maggio, uccisa ieri a coltellate a Minervino di Lecce.

Carfora svolgeva l’attività di parcheggiatore abusivo e non aveva una dimora fissa. Nel corso degli anni, oltre a essere ritenuto vicino alla cosca di Torre Annunziata, è finito già in manette nel 2011 per l’accoltellamento di un parcheggiatore abusivo con il quale lavorava.

Nel giugno 2020 è infine stato dimesso dall’ospedale psichiatrico “Filippo Saporito” di Aversa. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ieri sera il 39enne avrebbe aggredito i due fidanzati, cogliendoli di sorpresa alle spalle, mentre camminavano per strada mano nella mano.

Probabilmente l'obiettivo era il nuovo fidanzato di Sonia e lei gli avrebbe fatto da scudo per proteggerlo, venendo uccisa. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno provato a rianimare Sonia, fino all'arrivo del 118 ma quando i medici sono arrivati la giovane era già morta.

Carfora è in stato di fermo al commissariato di Taranto e sarà a breve interrogato dagli inquirenti.

FOTO AGI

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La confessione

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La testimonianza