“Siamo pronti a scendere in campo ed a far sentire la nostra voce se le istituzioni latitano davanti ad una ingiustizia così palese”. È la presa di posizione netta del presidente della Confesercenti di Pompei, Gianluca Machetti, sulla nota vicenda che ha coinvolto la famiglia Zampognaro.

LA VICENDA. La storia, che ha dell’assurdo, è divenuta nota soprattutto per il recente servizio dell’inviato de Le Iene, Giulio Golia. La coppia di coniugi ha acquistato, in parte con soldi propri ed in parte con un mutuo bancario, una casa la cui costruzione, all’epoca, era stata ultimata da poco tempo.

Quell’appartamento, però, insieme ad altri 5 era stato promesso dal costruttore ad un camorrista che aveva richiesto un pizzo di 2 miliardi di vecchie lire. Piuttosto che soldi contanti, l’imprenditore edile aveva pensato di cedere qualche casa. L’accordo, concluso dapprima con una sorta di scrittura privata, non fu mai stato formalizzato perché l’esponente criminale fu stato arrestato. Il giudice, però, dispose comunque il sequestro prima e la confisca poi.

L’anomalia, come ha evidenziato Mauro Zampognaro, è che né il notaio né la banca hanno avuto problemi a formalizzare l’atto di vendita e concedere un mutuo. Intanto la famiglia, con 2 bimbi piccoli, adesso rischia di dover lasciare casa da un giorno all’altro.

“Abbiamo iniziato una raccolta firme da presentare al Presidente della Repubblica – continua Machetti – nella speranza che si possano aprire gli occhi su una vicenda che ha dell’incredibile”.

L’associazione dei commercianti della città mariana, in questo caso, abbandona le problematiche del commercio cittadino, per uno scopo ancor più nobile: “Difendere la dignità ed il diritto ed essere tutelati dalla legge da chi ha subito un’ingiustizia. Se necessario – conclude il presidente di Confesercenti – andremo fino al Quirinale”.

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