Torre Annunziata. Per anni avevano inondato di cocaina, marijuana e MDMA tutta l’area torrese, importando la droga nascosta in mezzo ad alimenti di ogni tipo a bordo di tir. Gli autoarticolati provenivano da Spagna e Olanda, viaggiando su rotte collaudate: nessuno sconto in secondo grado per 17 capi e gregari di gruppi criminali collegati al clan “Gallo-Cavalieri” di Torre Annunziata. Sono 115 gli anni di carcere inflitti ieri dai giudici della Settima appello di Napoli.

La sentenza non ha stravolto il verdetto che nel 2014 scagionò dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti ben 20 appartenenti ai “caramella”. La Procura Antimafia, quel giorno, chiese ai giudici 300 anni di carcere. E invece giunsero alcune assoluzioni eccellenti come quelle di Vincenzo Gallo Battipaglia e Salvatore Montella, uno dei super-pentiti della camorra oplontina. Proprio partendo dalle sue rivelazioni gli inquirenti riuscirono a risalire ai narcos, che dall’Olanda facevano arrivare droghe sintetiche e dalla Spagna soprattutto haschish.    

IL VERDETTO. Ieri, al termine del processo d’appello, soltanto 3 le posizioni “ritoccate” dai giudici: Pasquale Scarpa, fratello di Vincenzo «caramella», colui che viene considerato il capo promotore dell’organizzazione, è passato da una condanna a 14 anni ad una pena di 17 anni e 8 mesi in continuazione. Riformate leggermente in basso anche le condanne di Natale Cherillo (9 anni e 4 mesi – difeso dagli avvocati Ferdinando Striano e Gino Pecoraro) e Ciro Marcedulo (dai 5 anni in primo grado ai 3 anni e 4 mesi in appello).

Per il resto tutte conferme. Per Salvatore Scarpa, condannato a 8 anni e 8 mesi; Pasquale Gallo e Antonio Bottino a 8 anni ciascuno; 6 anni per Pasquale Cinque e Luigi Gallo (di Pasquale); 5 anni e 4 mesi per Giovanni Cecco e Fernando Nocera; 3 anni di reclusione (in continuazione con altre pene) per Salvatore Musto, Vincenzo Romano e Massimo Giacomelli; infine, 2 anni per Raffaele Cecco, assistito dall’avvocato Anna Fusco, e già in primo grado assolto dall’accusa di far parte del cartello criminale.

L’INCHIESTA. Il blitz della Squadra mobile di Napoli scattò a fine ottobre 2013, quando tra Torre Annunziata, Torre del Greco e diversi comuni dell’hinterland vesuviano la polizia arrestò 42 persone legate al clan oplontino dei “Gallo-Cavalieri” e alle cosche degli “Annunziata”, dei “Falanga” e dei “Licciardi” di Secondigliano. Traffico internazionale di stupefacenti, estorsione e associazione mafiosa i reati ipotizzati a vario titolo al processo dalla Dda partenopea. La droga – come ricostruito dalle indagini - viaggiava a bordo di tir, che seguendo itinerari collaudati arrivavano direttamente nella zona di Napoli anche grazie ad appoggi alle dogane. L'inchiesta, denominata "Stilo" (dal tipo di auto utilizzata da una delle persone “seguite” dagli investigatori) e condotta tra il 2004 e 2006, portò al sequestro di più di 100 chili di cocaina, 1.200 chili di hashish e circa 2 chili di mdma.

Il clan che gestiva l'attività di importazione – secondo l’iniziale tesi accusatoria - era quello dei “Gallo-Cavalieri”, mentre gli altri gruppi criminali agivano prevalentemente come finanziatori delle operazioni di acquisto e rivendita della droga ai pusher della zona. I clan erano in affari con altri “cartelli” che a loro volta si rifornivano di merce dal Sud America. Ma per molti imputati, già in seguito al verdetto di primo grado, venne meno l’aggravante dell’aver agito in contesto e con la modalità mafiosa.

Nella foto, parte del “carico” sequestrato al termine delle indagini

LE CONDANNE:

Pasquale Scarpa 17 anni e 8 mesi (in continuazione)

Luigi Gallo (di Francesco) 12 anni

Natale Cherillo 9 anni e 4 mesi

Vincenzo Scarpa 10 anni

Salvatore Scarpa 8 anni e 8 mesi

Pasquale Gallo 8 anni

Antonio Bottino 8 anni

Pasquale Cinque 6 anni

Luigi Gallo (di Pasquale) 6 anni

Francesco Giorgio 5 anni

Giovanni Cecco 5 anni e 4 mesi

Fernando Nocera 5 anni e 4 mesi

Ciro Marcedulo 3 anni e 4 mesi

Salvatore Musto 3 anni

Vincenzo Romano 3 anni

Massimo Giacomelli 3 anni

Raffaele Cecco 2 anni

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