Si sono conclusi oggi gli interrogatori di garanzia per 25 indagati (14 in carcere, otto ai domiciliari, tre infine sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg), finiti nel mirino della DDA di Napoli per i 37 episodi totali di trasporto e cessione di sostanze stupefacenti, ricostruiti nell’ordinanza di custodia firmata il 7 settembre scorso dal pm antimafia Maria Di Mauro.

Cocaina, hashish e marijuana purissima viaggiavano sull’asse Torre Del Greco-Palinuro per “inondare” di droga le coste cilentane dello sballo estivo. Una vera e propria “holding”, smantellata dall’ultimo blitz messo a segno dai carabinieri corallini (agli ordini del maggiore Michele De Rosa) nella notte tra il 28 e il 29 settembre.

I venticinque ora nei guai si sono avvalsi, tutti e in 48 ore “no-stop” dinanzi al gip di Napoli Egle Pilla, della facoltà di non rispondere. Una strategia chiara e granitica: un secco “no comment” alle domande formulate agli indagati sia in carcere che in Tribunale.

Strategia scelta oggi anche da Giorgio Fedeli (42 anni di Torre del Greco, alias “o’ mellunar”, in cella a Sant’Angelo dei Lombardi ed interrogato per rogatoria) e Nora De Rosa (39), sua moglie, ora reclusa nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Entrambi, difesi dagli avvocati Roberto Cuomo e Giuseppe De Luca, secondo l’accusa erano tra i promotori della “holding” della droga.

Organizzazione che – come emerso in tre anni di complesse indagini - usava anche quattro insospettabili “corrieri” minorenni per smerciare stupefacenti sulle coste del Cilento. I difensori degli indagati hanno annunciato ricorso al Tribunale del Riesame, sperando nell’attenuazione delle misure inflitte. Il verdetto è atteso tra dieci giorni.  

 


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