Droga dalla Spagna nascosta nella maionese: 17 anni a Vincenzo Scarpa, o’dottore di Torre Annunziata
Dure condanne in Appello per “Hama’l”, il cartello di narcos svelato da un pentito
28-10-2015 | di Salvatore Piro
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Associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al narcotraffico: 119 chili di cocaina e marijuana nascosti in vasetti di maionese (per confondere i cani anti-droga), su tir provenienti dalla Spagna e dall’Olanda, per le piazze gestite dai clan di Torre Annunziata, Boscoreale, Torre del Greco e Secondigliano. Un giro d’affari da più di dodici milioni di euro l’anno per la camorra. Sconti per tutti in appello, ma la sostanza cambia poco.
A capo del cartello criminale, che importava stupefacenti dalle rotte europee dello spaccio c’erano Vincenzo Scarpa (alias o’ dottore di Torre Annunziata, in foto) e suo nipote Francesco: la terza sezione della Corte d’Appello di Napoli ha rivisto ieri al ribasso le condanne inflitte in primo grado e in abbreviato, confermando però i ruoli dei promotori del cartello “Hama’l”. Per o’dottore (difeso dall’avvocato Salvatore Irlando) è arrivato un piccolo sconto di pena: da 20 a 17 anni di carcere.
Sconti anche per suo nipote, Francesco (da 20 a 14 anni di galera), e Pasquale Scarpa (da 12 a 10). Ridimensionate invece le posizioni di Caterina Gemignani (3 anni otto mesi) assistita da Luciano Bonzani. Assolta da un solo capo d’imputazione Martina Izzo, difesa da Elio D’Aquino.
LA VICENDA – GLI ARRESTI. E’ la notte di Pasqua 2012: il Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della Finanza sequestra sessanta chili di ‘coca’ purissima, nascosta nella maionese a bordo di un camion intestato ad una ditta di autotrasporti del salernitano. Un carico enorme: sei milioni di euro il suo valore.
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La pericolosità del cartello è evidente agli inquirenti, perché le indagini accertano subito i destinatari della droga: i clan Gallo-Cavalieri e Annunziata di Torre Annunziata, ma anche i Falanga di Torre del Greco e i Licciardi di Secondigliano.
Il blitz “Hama’l” scatta grazie alle rivelazioni di un pentito, Alessandro Montella. Per la DDA di Napoli è un ‘tipo’ attendibile, perché fino al 2008 (anno del suo arresto) “ha direttamente curato, attraverso una sua ditta di autotrasporti, l’introduzione in Italia di diverse tonnellate di droga per conto delle principali cosche attive sul territorio di Torre Annunziata e paesi limitrofi”. Anche grazie a Montella l’Antimafia ricostruisce cifre e rotte della droga.
In meno di un giorno, 34 persone fiiscono in manette. Tra queste Vincenzo Scarpa, o’dottore, figlio del defunto boss Natale: arrestato all´Aeroporto di Fiumicino mentre, con un falso documento d´identità, cercava di imbarcarsi verso Madrid. Secondo gli inquirenti le rotte della «polvere bianca» partivano dalla Spagna, passavano per l’aeroporto di Roma, per giungere in tutto il Vesuviano. Manette ai polsi Scarpa, in valigia, aveva con sé 12.500 euro in contanti.
LA SENTENZA
Autuori Giuseppe 5 anni
Autuori Gianpiero 2 anni otto mesi
Cammarota Alessandro 4 anni otto mesi
Di Capua Francesco 11 anni quattro mesi
Di Pinto Luca 6 anni sei mesi
Formicola Bernardino 5 anni
Gargiulo Andreina Cira 4 anni otto mesi
Gargiulo Ferdinando 4 anni otto mesi
Gemignani Caterina 3 anni otto mesi
Guarino Raffaele 4 anni cinque mesi
Izzo Martina 3 anni
Izzo Pasquale 3 anni quattro mesi
Mele Giuseppe 12 anni due mesi
Muscari Rosario 4 anni otto mesi
Panariello Giuseppe 6 anni quattro mesi
Piro Salvatore 4 anni
Rispoli Salvatore 3 anni quattro mesi
Scarpa Carmelo Alessandro 9 anni un mese
Scarpa Francesco 14 anni
Scarpa Pasquale 10 anni
Scarpa Vincenzo 17 anni
Silvestri Raffaele 3 anni sei mesi
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