Associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al narcotraffico: 119 chili di cocaina e marijuana nascosti in vasetti di maionese (per confondere i cani anti-droga), su tir provenienti dalla Spagna e dall’Olanda, per le piazze gestite dai clan di Torre Annunziata, Boscoreale, Torre del Greco e Secondigliano. Un giro d’affari da più di dodici milioni di euro l’anno per la camorra. Sconti per tutti in appello, ma la sostanza cambia poco.

A capo del cartello criminale, che importava stupefacenti dalle rotte europee dello spaccio c’erano Vincenzo Scarpa (alias o’ dottore di Torre Annunziata, in foto) e suo nipote Francesco: la terza sezione della Corte d’Appello di Napoli ha rivisto ieri al ribasso le condanne inflitte in primo grado e in abbreviato, confermando però i ruoli dei promotori del cartello “Hama’l”. Per o’dottore (difeso dall’avvocato Salvatore Irlando) è arrivato un piccolo sconto di pena: da 20 a 17 anni di carcere.

Sconti anche per suo nipote, Francesco (da 20 a 14 anni di galera), e Pasquale Scarpa (da 12 a 10). Ridimensionate invece le posizioni di Caterina Gemignani (3 anni otto mesi) assistita da Luciano Bonzani. Assolta da un solo capo d’imputazione Martina Izzo, difesa da Elio D’Aquino.  

LA VICENDA – GLI ARRESTI. E’ la notte di Pasqua 2012: il Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della Finanza sequestra sessanta chili di ‘coca’ purissima, nascosta nella maionese a bordo di un camion intestato ad una ditta di autotrasporti del salernitano. Un carico enorme: sei milioni di euro il suo valore.

La pericolosità del cartello è evidente agli inquirenti, perché le indagini accertano subito i destinatari della droga: i clan Gallo-Cavalieri e Annunziata di Torre Annunziata, ma anche i Falanga di Torre del Greco e i Licciardi di Secondigliano.

Il blitz “Hama’l” scatta grazie alle rivelazioni di un pentito, Alessandro Montella. Per la DDA di Napoli è un ‘tipo’ attendibile, perché fino al 2008 (anno del suo arresto) “ha direttamente curato, attraverso una sua ditta di autotrasporti, l’introduzione in Italia di diverse tonnellate di droga per conto delle principali cosche attive sul territorio di Torre Annunziata e paesi limitrofi”. Anche grazie a Montella l’Antimafia ricostruisce cifre e rotte della droga.

In meno di un giorno, 34 persone fiiscono in manette. Tra queste Vincenzo Scarpa, o’dottore, figlio del defunto boss Natale: arrestato all´Aeroporto di Fiumicino mentre, con un falso documento d´identità, cercava di imbarcarsi verso Madrid. Secondo gli inquirenti le rotte della «polvere bianca» partivano dalla Spagna, passavano per l’aeroporto di Roma, per giungere in tutto il Vesuviano. Manette ai polsi Scarpa, in valigia, aveva con sé 12.500 euro in  contanti.

LA SENTENZA

Autuori Giuseppe 5 anni

Autuori Gianpiero 2 anni otto mesi

Cammarota Alessandro 4 anni otto mesi

Di Capua Francesco 11 anni quattro mesi

Di Pinto Luca 6 anni sei mesi

Formicola Bernardino 5 anni

Gargiulo Andreina Cira 4 anni otto mesi

Gargiulo Ferdinando 4 anni otto mesi

Gemignani Caterina 3 anni otto mesi

Guarino Raffaele 4 anni cinque mesi

Izzo Martina 3 anni

Izzo Pasquale 3 anni quattro mesi

Mele Giuseppe 12 anni due mesi

Muscari Rosario 4 anni otto mesi

Panariello Giuseppe 6 anni quattro mesi

Piro Salvatore 4 anni

Rispoli Salvatore 3 anni quattro mesi

Scarpa Carmelo Alessandro 9 anni un mese

Scarpa Francesco  14 anni

Scarpa Pasquale 10 anni

Scarpa Vincenzo 17 anni

Silvestri Raffaele 3 anni sei mesi

 

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