Droga dall’Olanda, scacco ai Gallo – Cavalieri: sette arresti
Il clan di Torre Annunziata riforniva le piazze di spaccio di Secondigliano e Lecce. In manette anche Natalino ‘o chiatton
19-01-2018 | di Redazione
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Acquistavano droga dall’Olanda e rifornivano le piazze di spaccio di Secondigliano, di Torre Annunziata, fino in Puglia. La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito sette arresti per traffico di sostanze stupefacenti nei confronti degli appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con ramificazioni all’estero e basi operative stabili nell’hinterland napoletano.
Nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle sono emersi indizi a carico di un sodalizio criminale che, facendo ricorso al sistema delle “puntate”, si approvvigionava di droga dai Paesi Bassi rifornendo le piazze sopra citate. Alcune di queste puntate sono finite anche sotto sequestro nel corso di alcuni blitz del 2016: 40 kg di cocaina bloccata ad Amsterdam a maggio e 41 kg di hashish fermati a Monopoli ad ottobre, con i relativi corrieri colti in flagranza di reato.
Dal quadro indiziario che emerge dalle indagini, la figura del boss sarebbe da ascrivere a Natale Scarpa, detto ‘o chiattone, riconducibile al clan Gallo – Cavalieri, operante a Torre Annunziata: egli curava infatti la regia di consistenti importazioni di droga, prevalentemente cocaina e hashish, per la cui realizzazione conduceva e concludeva, in prima persona, trattative con broker olandesi.
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Proprio Natale Scarpa, nipote del più anziano Zì Natalino, luogotenente del clan Gallo - Cavalieri ucciso nell’agguato di camorra del 14 agosto 2006 all’esterno dello stadio “Giraud”, nell’estate del 2016 aveva terminato il suo debito con la giustizia per analoghi precedenti. Il nipote del ras, infatti, a quei tempi finì di scontare una condanna definitiva a 7 anni di carcere per spaccio nei rioni del degrado di Torre Annunziata, affrontando così da uomo libero altri due processi.
A supporto di Natale Scarpa intervenivano, con specifici ruoli, alcuni suoi stretti congiunti, formando una squadra a prova di intercettazione, grazie anche all’aiuto di strumenti tecnologici di ultima generazione. Il cognato Giovanni Chirico aveva il compito di tagliare lo stupefacente e di “bonificare” gli ambienti e le automobili dalla possibile presenza di dispositivi di intercettazione. Il nipote Raffaele Chirico gestiva il contatto con i fornitori ed aveva il ruolo di corriere nelle operazioni di scambio, assieme ad altri fidati collaboratori, come Alessio Cola, Domenico Nasti, Fernando Nocera e Giovanni Raffaele Patanè. Questi ultimi due sarebbero i referenti delle piazze di spazio pugliesi e torresi.
Il braccio destro e factotum di Natale Scarpa sarebbe, di fatto, Alessio Cola, depositario degli automezzi a disposizione del clan in quanto titolare di una società – ora messa sotto sequestro - di autonoleggio auto, la Pluriservice srl, con sede a San Giuseppe Vesuviano, costituita ad hoc per fornire il supporto logistico necessario alla banda.
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