Torre Annunziata. E’ tornato in libertà Carlo Vitiello, il 30enne oplontino ritenuto vicino al clan “Gallo-Cavalieri”, già condannato in primo grado a 10 anni per droga perché gestiva la piazza di spaccio di via Mazzini. Vitiello, difeso dall’avvocato Roberto Cuomo, stava scontando ai domiciliari la pena inflittagli in abbreviato dal gup Umberto Lucarelli del Tribunale di Napoli.

Giudice che il 1 ottobre 2014 ‘stese’ il clan con cinque secoli e mezzo di carcere a 51 imputati nel maxi-processo “Mano Nera”. Per Nicola Guida quel giorno il verdetto più alto: 28 anni di carcere. Poi seguito dalla condanna a 26 anni e otto mesi del 57enne Francesco Gallo. Il boss Francesco Gallo (classe ’76), alias ‘Pisiello’, incassò invece 18 anni e otto mesi e  Vincenzo Battipaglia Gallo 8 anni e dieci mesi. Tutti adesso sperano nello sconto di pena, con rinuncia ad alcuni motivi di appello, nel giudizio di secondo grado in programma a gennaio.

Il blitz “Mano Nera” scattò nel 2013: i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata eseguirono 80 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nelle centinaia di pagine, firmate dal gip, c’era la ricostruzione del principale affare della camorra oplontina: il traffico internazionale di hashish e cocaina in arrivo soprattutto dall’Olanda. I clan in lotta si alleavano per il business. Da 'capogiro' i capitali investiti: per un solo viaggio, “Gionta” e “Gallo-Cavalieri” affidarono a un torrese emigrato ad Amsterdam circa 700mila euro.    

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