Ventisei anni di carcere. E’ la perentoria richiesta avanzata oggi dal pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Antonella Lauri, al termine della sua lunga requisitoria nel processo con rito abbreviato a carico di sette persone (Nunziato, Mario e Giuseppe Izzo, Pasquale Coppola, Carlo Salerno, l’ex bomber dell’Atletico Savoia Bartolomeo Guadagno, Corrada Agnello e Rosaria Conato), accusate a vario titolo di detenzione, spaccio di droga e falso ideologico all’ombra del Vesuvio.

Il 30 ottobre il blitz dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia oplontina, che scoprirono un ‘ingente’ traffico di skunk e amnesia tra Trecase e Torre Annunziata. “Una vera e propria organizzazione a carattere familiare dedita allo spaccio”, la tesi ribadita anche oggi in aula dalla pubblica accusa.

Attività dimostrata dai risultati dell’inchiesta al cui esito i militari sequestrarono, in un’abitazione di via Menotti, un 'libro mastro', usato secondo il pm da alcuni degli imputati per annotarvi cifre, date e cessioni di partite di droga, oltre a ‘scovare’ una botola per nascondere lo stupefacente in giardino.

IL POLITICO INDAGATO PER FALSO L’inchiesta si allargò in fretta, coinvolgendo pure l’attuale consigliere di maggioranza a Torre Annunziata Raffaele De Stefano. Falso ideologico, il reato ipotizzato a suo carico. Il politico di ‘Torre del Valore’, per l’accusa, dichiarò la celebrazione di un matrimonio in Comune (a sposarsi con rito civile il nipote del boss dei “Pisielli” Francesco Gallo, ndr) quando gli sposi, a Palazzo Criscuolo, non avrebbero in pratica mai messo piede.

La coppia sarebbe stata infatti tutto il giorno solo presso un noto ristorante di Torre del Greco. Ma l’atto di matrimonio (una copia fu acquisita nel corso delle indagini dai carabinieri, presso l’Ufficio Matrimoni di corso Vittorio Emanuele) riporterebbe false indicazioni sull’orario e sul luogo della sua celebrazione.

“I carabinieri seguirono gli sposi fino al volo dei colombi” così il pm Lauri al termine della requisitoria. Come a dire che quel giorno, all’Ufficio Matrimoni, nessuna coppia chiese le nozze. Per questo l’accusa ha oggi richiesto formalmente il rinvio a giudizio di De Stefano (difeso dall’avvocato Massimo Lafranco, che ha invece sostenuto il “non luogo a procedere” per il consigliere comunale). Il giudice Antonello Anzalone deciderà però solo a metà giugno.

LE RICHIESTE DI CONDANNA:

Mario Izzo 4 anni

Nunziato Izzo 4 anni

Bartolomeo Guadagno 4 anni

Carlo Salerno 6 anni

Pasquale Coppola 6 anni

Rosaria Conato 6 mesi

Corrada Agnello 2 anni

Giuseppe Izzo (difeso dagli avvocati Maria Macera e Antonio Veropalumbo) ha già patteggiato due anni con pena sospesa.

   

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