Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, nel rispetto dei diritti degli indagati, da ritenersi presunti innocenti fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, si comunica che, in data odierna, la Squadra Mobile e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, a carico di Gennaro Musella, 21 anni, ritenuto gravemente indiziato del delitto di duplice tentato omicidio pluriaggravato.

In particolare, il 4 ottobre u.s. l’indagato, al termine di un incontro calcistico tenutosi all’impianto sportivo “San Rocco”, zona Miano, durante una lite per futili motivi avrebbe colpito con diversi fendenti due componenti della squadra avversaria provocando ad una vittima lesioni gravi consistite in “traumatismo del fegato con ferita aperta in cavità, lacerazione maggiore” con prognosi riservata ed all’altra lesioni consistite in “lesioni dei tessuti molli posteriori” con prognosi di 15 giorni.

Dalle immediate attività d’indagine svolte al momento dei fatti il 4 ottobre è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto il padre dell’odierno indagato, Giuseppe Musella, poiché avrebbe partecipato all’aggressione.

L’indagato è nipote di Maria Licciardi, storico e carismatico capo dell’omonimo clan, costituente, unitamente alle famiglie dei Contini e dei Mallardo, il vertice del cartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano.

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