E dopo le critiche dei tifosi della Turris patron Giugliano sparì da Facebook
Per mesi il suo regno (virtuale) incontrastato, oggi l’emblema del fallimento
13-07-2015 | di Redazione
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Per mesi aveva fatto di Facebook il suo principale mezzo di comunicazione. Giuseppe Giugliano, imprenditore stabiese, protagonista di diverse avventure nel calcio minore, per un anno presidente della Turris da oggi ha lasciato, oltre alla squadra, anche il dorato mondo di fb di cui era diventato a suo modo un protagonista.
Apprendista stregone, infatti, da quel mondo virtuale è stato divorato un solo pomeriggio dopo esserne stato osannato per diverse settimane. E dopo una sfilza di commenti negativi, truci, ovviamente tutti critici, ha deciso di sparire dal mondo virtuale di Facebook. Una fuga rocambolesca dopo che sotto al suo post si erano scatenati i tifosi della Turris, evidenziando alcune clamorose incongruenze del Giugliano pensiero.
E’ bastato un post, in un italiano come sempre un po’ claudicante (ma ad un presidente di calcio non si chiede la laurea in lettere) per finire nel mirino di una tifoseria che in Giugliano e nel suo staff aveva risposto fiducia e passione.
Già il finale dello scorso campionato era stato tormentato. Sempre su fb, infatti, sia l’ex allenatore che alcuni calciatori avevano fatto capire di non aver percepito quanto promesso. A giugno Giugliano aveva garantito l’arrivo di nuovi sponsor. Sempre su Fb (ormai un luogo iper frequentato da Giugliano) si era fatto vedere in compagnia di un potenziale acquirente (socio sparito subito dopo aver scattato la foto con lui). Foto, ovviamente, pubblicata su Fb.
Poi si era messo i panni di pompiere e aveva invitato alla calma la tifoseria che, giustamente, iniziava a chiedersi cosa stesse accadendo e perché la Turris ritardasse l’iscrizione. L’addio di un beniamino dei corallini come Checco Vitaglione aveva fatto il resto. Fino a stamattina quando con un post su fb Giugliano ha riscritto le regole dell’economia dicendo che avrebbe richiesto indietro i bonifici fatti per iscrivere la Turris in D. (Sarebbe stato bello se sempre su fb Giugliano avesse pubblicato la foto del bonifico magari con annesso numero di cro).
E che, per le troppe critiche, lasciava la squadra. Forse un impegno troppo gravoso la quarta serie per un imprenditore che in passato non si è mai lasciato bene con le piazze in cui ha portato la sua opera di presidente dai modi spicci e guasconi.
Anche e soprattutto su fb: dove aveva quasi litigato con il presidente del Savoia, tra un commento e l’altro anche contro il sindaco della sua città (Nicola Cuomo) al quale ha sempre riservato vignette satiriche e fotomontaggi ironici. Gli stessi che da oggi i tifosi della Turris gli stanno, “gentilmente” dedicando. Alcuni non proprio oxfordiani, tutti mirati a demolire l’atteggiamento da superstar che Giugliano si era costruito a Torre del Greco dopo una promozione in Eccellenza.
La maledizione di fb si è abbattuta sul patron che ora avrà qualche difficoltà in più a smaltire i fotomontaggi ironici e graffianti con cui prendeva di mira i suoi avversari (sindaci o presidenti rivali). Alcuni di quelli, infatti, sono stati riutilizzati pari pari contro di lui.
Ma la maledizione peggiore è quella che grava su una città che dopo la pesante crisi economica che sta attraversando (vedi alla voce fallimenti dimaiolines e deiulemar) deve vedere ancora una volta il suo cuore sportivo umiliato, offeso e preso in giro. Forse bastava solo un pizzico di chiarezza. Dire la verità: chiedere una mano ad imprenditori locali (se mai vi fossero ancora) per un progetto minimalista di sopravvivenza in serie D. Invece di illudere ancora una volta una piazza cui il calcio professionistico manca da troppo tempo.
Invece, dopo i fuochi d’artificio (virtuali come fb) sono rimaste a terra solo le cartacce dei tric- trac inesplosi: quelli che di solito fanno “fetecchia”.
(v.l.)
Foto Salvatore Varo
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