Editoria. L’Italia investe ancora troppo poco
Un’analisi sfata il mito del Bel Paese, unico a sostenere il settore con i soldi pubblici. I sindacati: “ora aboliamo tagli ai contributi”
22-12-2021 | di Redazione
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Italia unico paese a sostenere l’editoria con i soldi pubblici. “Finalmente un’analisi che smentisce questo dato”.
Lo hanno ribadito con forza i presidenti di “Alleanza per le cooperative italiane”, settore cultura ed editoria, della “Federazione Italiana Liberi Editori” e della “Federazione Italiana Settimanali Cattolici”, che hanno espresso grande apprezzamento per lo studio presentato ieri dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio, “Il Sostegno all’editoria nei principali Paesi d’Europa”.
Editoria, colpo di mano sul Fondo per il pluralismo
Il sottosegretario Barachini inonda di soldi i grandi giornali togliendoli ai piccoli editori no profit
Si tratta di un’analisi dettagliata e approfondita che, come sottolineato dal Capo Dipartimento Ferruccio Sepe e dal Sottosegretario Giuseppe Moles, sfata una volta per tutte la fake news circolata insistentemente negli ultimi dieci anni secondo cui l’Italia sarebbe l’unico Paese a sostenere l’editoria con i soldi pubblici.
“I dati della ricerca – hanno detto in una nota congiunta - mettono in luce come l’Italia investa ancora troppo poco in questo settore vitale per la democrazia, e con i suoi 88 milioni di euro l’anno si colloca al penultimo posto dei Paesi Europei”.
Le tre associazioni, congratulandosi con il Dipartimento e il Sottosegretario per il difficile lavoro compiuto, auspicano che “si proceda ora rapidamente ad abolire la norma voluta dal primo Governo Conte che prevede l’abolizione dei contributi all’editoria a partire dal 2023”.
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"