Anche questa volta Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania,  non ha mancato di tirare una frecciata al Governo. A cominciare dall riunione degli Stati Generali. "Giusto per non perdere l’abitudine al masochismo. Da Roma ci arriva un quadro di grande confusione, che ci convince ancora di più della necessità di prepararci nei nostri territori a risolvere da soli i nostri problemi. Si stanno preparando gli Stati Generali sull’economia, che dureranno 10 giorni. Se qualcuno di noi aveva dubbi sulla decisione di sburocratizzare tutto, credo che questo tolga ogni dubbio. Siamo entrati nella società digitale pienamente. Dieci giorni sono la durata di un concilio ecumenico".

Poi ha calcato nuovamente sulla decisione di votare nella seconda metà di settembre. "E’ l’ultima volta che ne parlo. Si sta verificando uno scandalo istituzionale di dimensioni enormi. Mi riferisco alla decisione su quando consentire il voto nelle Regioni e in 1000 comuni d’Italia. Qui siamo alla più totale irresponsabilità. Siamo in una situazione per la quale in un Paese civile ci sarebbe una rivolta. Avevamo chiesto di andare al voto l’ultima settimana di luglio, perché ci sembrava la decisione più seria e razionale. Ma ci è stato detto che lo stato di emergenza durava fino a luglio e non si poteva fare. Nel frattempo si riapre tutto. L’unica cosa che avrebbe consentito una piena tranquillità, cioè l’esercizio del voto, non viene consentito. Hanno detto di no perché le forze politiche hanno paura di andare a votare e il Governo non dice niente. Dunque voteremo a settembre. Ora qualunque persona razionale capisce che in quel momento dovremo concentrarci su vaccinazioni e apertura dell’anno scolastico. Si aprirebbe il 15 e richiuderle il 17. E poi per i ballottaggi richiudendo dopo due settimane. Non ci sono parole per esprimere il livello di cialtroneria politica. Ci prepariamo a questa vergogna istituzionale. Anche l’Iss ha detto che la data più ragionevole è la prima metà di settembre. Preparatevi alla consumazione di questo delitto. Da Roma verrà una decisione di totale disprezzo per il mondo della scuola. Stanno pensando di accorpare tutto: un povero cristo si troverà con 5 schede elettorali tra le mani".

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