Apertura della campagna elettorale a Portici del Movimento 5 Stelle. Giovanni  Erra candidato sindaco del Movimento accompagnato dalla consigliera regionale della Campania Valeria Ciarambino, Roberto Fico e Sergio Puglia, ha presentato ai cittadini in piazza San Ciro le linee guida della sua futura amministrazione.

“Siamo giunti a una svolta storica  -ha esordito Erra -, vogliamo provare a voltare pagina in questa città per riscattare il proprio orgoglio calpestato. Mi vengono i brividi al solo pensiero di scendere in trincea ma abbiamo una responsabilità, non è più tempo di aspettare passivamente”.

Erra passa all’attacco presentando il conto agli amministratori che si sono avvicendati alla guida del Comune negli ultimi dieci anni partendo dalle responsabilità per gli 8 milioni di debiti accumulati dal  Comune di cui 800mila euro non versati da Leucopetra, l’Azienda Partecipata dei Rifiuti nelle casse previdenziali dei dipendenti, fino ai 250mila euro che si pagano per mantenere la struttura nel Comune di Ercolano invece che sul territorio comunale di Portici. 

“Le bollette care della spazzatura –  fa sapere Erra - è come se avessero nome e cognome di chi ci ha messo le mani e ha utilizzato la Leucopetra come un bancomat pronto ad ogni evenienza saremo vigili su tutti a partire da chi oggi vuole tornare convinto di metterci  ancora le mani sopra”.

Erra fornisce poi alcune linee guida del suo progetto per  la città, tra cui la riqualificazione del  centro storico , il completamento del lungomare e la sua gestione, la legalità, la trasparenza di tutti gli atti, la condivisione  con i cittadini e il coinvolgimento delle realtà territoriali e associative. Ma l’attacco frontale  con dichiarazioni al vetriolo sull’ex sindaco Cuomo vengono da Valeria Ciarambino, definita da Sergio Puglia la Leonessa:  “Il cambiamento che qui vedo   riproposto – dichiara Ciarambino -  è rivotare un sindaco che è stato tale per nove anni. Dopo ha deciso di fare il senatore e si è dimesso lasciando questa città a un Commissario. In Senato  è stato ultimo per indice di produttività  tra i parlamentari campani e adesso decide di ricandidarsi senza dimettersi  dal Senato e di voler nuovamente governare questa città. Questa gente continua a considerare le Istituzioni come il salotto di casa propria e passa da una poltrona all’altra senza rispetto per le istituzioni e per il ruolo che i cittadini ci affidano . Questa è accozzaglia partiti che si mettono assieme per la voglia di accaparrarsi una fetta di potere e del bene comune per farne quello che credono”.

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