Applausi e commozione per la prima di Butterfly, il docu-film incentrato sulla vita della campionessa di Torre Annunziata Irma Testa.

Ieri la pellicola prodotta dai registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman è stata proiettata all’Auditorium “Parco della Musica di Roma”, come partecipante al concorso “Alice nelle città” sezione parallela e autonoma della “Fiera del Cinema di Roma”.

Quasi un centinaio di persone, tra parenti e amici si è diretta verso la capitale per poter osservare dal vivo il docu film sulla boxeur oplontina.

L’emozione è ancora forte nelle parole di Biagio Zurlo. “E’ stato un film che ha parlato della vita di Irma, di boxe c’è veramente poco. Inoltre Torre Annunziata, viene vista sotto un altro aspetto. Per la prima volta la nostra città non è stata accomunata alla camorra. Il film è basato sulle sensazioni e gli stati d’animo di una ragazza che a 16 anni va via di casa per coronare un sogno, che dopo l’eliminazione dalle Olimpiadi rischia di infrangersi”.

Ed è proprio qui che risaltano due figure importanti come quella del maestro e mentore Lucio Zurlo e di Ugo, fratello di Irma. “Lei aveva pensato di abbandonare il pugilato dopo Rio, ma mio padre coccolandola e incoraggiandola l’ha convinta a ripartire dicendole ‘questa è la tua strada’. Vederli entrambi con le lacrime agli occhi durante la proiezione mi ha fatto venire la pelle d’oca. E’stato, inoltre, anche bello vedere il suo rapporto con il piccolo Ugo, al quale ha promesso di compargli una barca, vista la sua passione per la pesca, se si fosse comportato bene”.

Dopo tre anni così Butterfly ha preso vita, ma c’è attesa in città per vedere il docu-film su Irma. “Stiamo cercando di proiettarlo al Politeama il prima possibile. Inoltre i registi mi hanno annunciato che sarà tradotto anche in lingua inglese, visto che parteciperà anche alla “Fiera del Cinema di Amsterdam”.


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