Non si placano le polemiche, il giorno dopo la designazione del candidato sindaco, nel Partito Democratico di Ercolano. La decisione presa ieri sera dal commissario, Teresa Armato, d'intesa con le segreterie provinciale e regionale, di puntare sul nome di Ciro Buonajuto, renziano e dirigente nazionale Pd, non trova d'accordo la base del partito che già alcune settimane fa aveva deciso di convergere sul nome dell'ex segretario, Antonio Liberti.

Proprio Liberti in queste ore sta lavorando ad un progetto: ''Il nostro sarà un progetto politico non una lista. Noi siamo tranquilli, loro stiano sereni. Siamo in una fase di riflessione, siamo convinti di essere noi il Partito Democratico. Non è facile prendere una decisione contro il simbolo del nostro partito anche perché, ribadiamo, noi rappresentiamo la stragrande maggioranza del Pd. Si è voluto contrapporre un diritto senza forza a una forza senza diritto. Per questo continueremo a ribadire la nostra appartenenza agli ideali e ai valori del Pd''.

Esprime critiche alla decisione del commissario, Luisa Bossa deputata Pd ed ex sindaco di Ercolano: ''Con l'imposizione dall'alto del candidato a sindaco si completa una recita di cui non si sentiva il bisogno. Il copione è quello di una commedia che rischia di diventare dramma. Ercolano aveva bisogno di ben altro rispetto. A perderci, in questo clima, è la città''.

Da parte sua Buonajuto fa sapere di accogliere con 'entusiasmo, determinazione e senso di responsabilità' la richiesta della candidatura a sindaco e spiega: ''Sono tante le azioni che abbiamo in programma per i prossimi cinque anni, ma il nostro primo dovere sarà mettere, fin da subito, al centro del dibattito politico la questione morale. È un messaggio chiaro che lanciamo alla città: le istituzioni devono avvicinarsi sempre più ai cittadini ed essere un esempio di legalità, pulizia e trasparenza''. Idee e proposte saranno illustrate in una conferenza stampa nei prossimi giorni.

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