Diciotto anni di reclusione a Ciro Russo, l'uomo che lo scorso anno tentò di uccidere la ex moglie dandole fuoco. La sentenza è stata emessa dal gup Valerio Trovato.

La procura aveva chiesto 20 anni. L'uomo era stato arrestato nel marzo del 2019, poche ore dopo il tentato omicidio. Russo era evaso dai domiciliari che stava scontando a casa dei genitori a Ercolano ed era arrivato a Reggio Calabria dove, in via Frangipane, ha prima speronato l'auto dell'ex moglie Antonietta Rositani e poi si è avvicinato allo sportello con una tanica di benzina che ha versato addosso alla donna. Questa, ustionata in gran parte del corpo, ha subito diversi interventi ed è tuttora in gravi condizioni dopo mesi che ha lottato tra la vita e la morte.

Dopo averle dato fuoco e dopo avere abbandonato l'auto, Russo si era dato alla fuga ma il giorno successivo era stato arrestato dalla squadra mobile in via Melacrino, nei pressi dell'ospedale. "Questa sentenza l'ha voluta lui. Sono amareggiata. Ha voluto tutto lui sin dall'inizio".

Così Annie Russo ha commentato la condanna inflitta a suo padre. "Lui ha rovinato la mia famiglia e ha rovinato mia madre. - ha aggiunto Annie - ma non solo fisicamente. Ci ha lasciato una crepa nel cuore con la quale dovremmo convivere per sempre". Durante la lettura del dispositivo Ciro Russo era a pochi metri dalla figlia, che si è costituita parte civile: "È stato come al solito, tranquillo e spavaldo. Mi ha guardato sempre con aria di superiorità, con quegli occhi di sfida fino all'ultimo. Lui - ha detto Annie - è sempre stato così. Sembra che non ha capito cosa ha commesso. In questo momento ho sentimenti contrastanti, ma sono anche sollevata grazie a questa condanna".

Soddisfatto il procuratore Giovanni Bombardieri: "È stata riconosciuta la fondatezza della nostra ricostruzione. Un fatto gravissimo che trova la giusta condanna". 

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