Ercolano, il caso di via Semmola nelle mani di Buonajuto
Il viadotto dell’autostrada è diventata una trappola per i cittadini, costretti a percorrere chilometri per raggiungere il centro
29-07-2015 | di Claudio Di Giorgio
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Non c’è pace per gli abitanti di via Semmola di Ercolano, il viadotto che scavalca l’autostrada Na SA. Ora è anche allarme allagamenti e fango a seguito delle recenti piogge estive. Uno stravolgimento ambientale e storico causato da quel viadotto e un rimbalzarsi di responsabilità tra tecnici comunali e SAM SpA.
Il viadotto scavalcando le corsie autostradali arriva dall’altra parte con un dislivello di tre metri difficilmente annullabile in quel sito, e che conseguentemente rende inutilizzabile tutta l’opera. Solo un passaggio pedonale permette lo scavalcamento dell’autostrada dove i tre metri di dislivello vengono annullati da uno stretto camminamento con pendenza dell’8%. Ma non basta, perché anche questo passaggio pedonale è da tempo interdetto sia per la realizzazione di lavori fognari, sia per la mancanza della documentazione di collaudo. È un’intera comunità di cittadini ad essere isolata nella propria città, tanto che per raggiungere la zona a valle, distante cinquanta metri, è costretta ad allungare il percorso di circa due chilometri.
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Non sono bastati in questi anni incontri con le Autorità Comunali, l’assessore ai lavori pubblici, il sindaco, Comitati, azioni legali, manifestazioni, informazioni dei media. Nulla di tutto ciò è servito ad abbattere la roccaforte degli enti preposti a dare la giusta soluzione al problema di questi cittadini contribuenti che ora pensano a qualche iniziativa eclatante pur di riavere la loro strada.
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