Questa mattina la Commissione Parlamentare Ambiente è giunta ad Ercolano, per un sopralluogo nella cava dei veleni. Per la Commissione presieduta dall’onorevole Ermete Realacci, erano presenti i deputati Giuseppina Castiello, Michela Rostan, Renata Polverini e Paola Nugnes. In realtà i parlamentari giunti ad Ercolano hanno solo guardato dall'alto cava montone, ovvero la terra dei veleni di Ercolano.

A margine dell'incontro il sindaco Ciro Buonajuto ha spiegato. "La visita di oggi è servita ai componenti della Commissione Parlamentare a prendere coscienza della situazione ambientale a Ercolano. Sono certo che a questo sopralluogo seguirà un iter che possa condurre ad un intervento deciso e decisivo per la piena bonifica di tutta la zona alta della città che, tra l’altro, rientra nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio. È un risultato importante aver posto all'attenzione dei parlamentari le problematiche dell’ambiente a Ercolano".

"La visita ci ha consentito di sensibilizzare la Commissione anche sulla situazione della discarica Amendola-Formisano – dice l’assessore all’Ambiente del Comune di Ercolano, Giuliana Di Fiore -. Per la messa in sicurezza, rimozione e smaltimento dei rifiuti in questa zona, inoltre, abbiamo già aperto un tavolo alla Regione". 

A non mancare all'appuntamento i rappresentati del comitato che hanno atteso per ore l'arrivo della delegazione, in quanto nessuno aveva spiegato loro che i parlamentari non avrebbero messo piede nella cava.  "Questa mattina – scrivono in una nota i componenti del gruppo  Salute ambiente Vesuvio- siamo stati a Cava Montone ad attendere invano la commissione Ambiente della Camera. Erano presenti un gruppo di giornalisti, tre sacerdoti, i carabinieri e un rappresentante del nostro gruppo che avrebbe dovuto riconsegnare al sindaco il dossier sulle morti di cancro della zona che già da mesi ha sulla sua scrivania. Dopo due ore abbiamo visto delle persone che osservavano dall'alto di via Castelluccio. Far vedere dall'alto è una cosa, diverso è vedere dal basso e capire anche la fatica degli scavi effettuati grazie alle nostre denunce dal NOE e dal Corpo Forestale dello Stato. Collaborare con le istituzioni e le forze dell'ordine è un dovere di tutti i cittadini, noi siamo disposti a farlo con serenità per il bene comune. Attendiamo ancora (invano?) di essere contattati".

C.C.

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