Ercolano, la stazione Cook in zona San Vito colpita dal degrado
Il progetto di messa in moto è stato riposto in un cassetto
05-09-2015 | di Redazione
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Nonostante proclami e progetti sbandierati nel corso di questi anni, il progetto di messa in «moto» della stazione Cook- sita nella zona di San Vito resta, infatti, ancora fermo al palo. Lo dice il degrado che avvolge la struttura. Solo qualche mese fa la struttura abbandonata era stata presa di mira da alcuni malviventi che avevano tentato di rubare i tubi di rame e le grondaie, ma il furto fu sventato dai militari dell’arma della città degli scavi che fermarono i ladri. Un’opera mastodontica dal costo complessivo di 63,7 milioni di euro, paralizzata dalla burocrazia e diventata con il tempo pattumiera a cielo aperto. Tra problemi di scartoffie e mancanze di fondi, infatti, il trenino del Vesuvio, è finito nelle mani di vandali e ladri, che nel giro di pochi anni hanno trasformato la stazione in discarica. La storia inizia nel 2004, quando l’Ente Parco Vesuvio scelse di acquistare l‘immobile alla modica cifra di 450 mila euro, per iniziare una lunga serie di lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto rimettere a nuovo l’intera costruzione. Proprio nel 2004, a seguito dell’acquisto, fu siglato un protocollo d’intesa tra Regione Campania, Provincia di Napoli ed Ente Parco Vesuvio che tra i tanti punti in programma prevedeva proprio il ripristino della strada ferrata che per anni, aveva collegato tra loro i vari paesi costruiti alle pendici del Vesuvio.
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Fin qui tutto liscio, fino al 2007, anno in cui si diede inizio ai lavori di recupero strutturale, lavori che avrebbero dovuto interessare anche tutto il territorio circostante che, nel corso degli ultimi decenni, aveva conosciuto ogni serie di vessazione e deturpamento. A leggerlo su carta un progetto dal grandissimo impatto che prevedeva un mega investimento da 63 milioni di euro, e che avrebbe dovuto rimettere nuovamente in pista il famoso “Trenino rosso del Vesuvio”, celebre anche per la canzone Napoletana Funiculì Funiculà, che in soli 20 minuti avrebbe dovuto portare i turisti alla base del grande cono, passando per tre fermate intermedie che avrebbero consentito ai viaggiatori di raggiungere agevolmente una grande area pic nic.
C.C.
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