ERCOLANO. Si è da poco conclusa la marcia della Legalità, partita oggi alle ore 9:30 da piazza Trieste. In corteo con circa mille studenti delle Elementari e delle Medie di Ercolano anche il sindaco Ciro Buonajuto, sceso in strada con la fascia tricolore il giorno dopo il presunto scandalo “fannulloni” alla municipale. L’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli, che ha colpito il suo Comune con 35 indagati tra vigili (2 ora in pensione) e amministrativi. “Gli avvisi di garanzia non li ho ancora letti – il commento del primo cittadino - . Appena mi saranno notificati chiederò con forza l’intervento della magistratura. Assenteisti al Comune esistono e stranezze sono state notate. Li puniremo – tuona - perché chi non lavora, ruba soprattutto il futuro ai nostri splendidi bambini”.

L’ARRIVO DI CANTONE. Atteso l’intervento ad Ercolano del presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone. L’ex pm Antimafia ha evitato la “passerella” in strada, arrivando solo alle ore 11:15 nei giardini della sede comunale di corso Resina: “I fannulloni? Vanno licenziati se colpevoli – ha affermato senza fronzoli - . Sulla trasparenza nei Comuni, soprattutto al centro-sud, c’è ancora parecchio da lavorare. Questi giardini sono l’emblema della nostra Terra, la Campania. Terra delle occasioni mancate per via della camorra, che ha impresso un’ipoteca negativa sul futuro dei nostri ragazzi”.

GLI STUDENTI. “Cento passi contro la camorra”. E poi: “vogliamo libertà, la mafia uccide”. Si alza forte in strada la voce degli studenti di Ercolano. Palloncini bianchi e decine di cartelloni colorati, alcuni con le foto dei “martiri” Giancarlo Siani e del giudice Falcone, hanno accolto l’arrivo blindato in corso Resina del presidente ANAC Cantone. I ragazzi hanno fatto diverse domande al magistrato che, sceso dal palco montato nei giardini del Comune, solo per la sua visita, prima di lasciare Ercolano (a bordo di auto blu) si è intrattenuto col comandante dei vigili Francesco Zenti: il primo a dare il via all’inchiesta sui presunti “furbetti” in divisa.

LA ‘VOCE’ DEGLI STRANIERI. “L’Italia? Una nazione davvero corrotta. E’ una piaga odiosa, che non permette agli stranieri di integrarsi in società”. Chiaro il giudizio sul nostro Paese di Aimen Mbarki, mediatore inter-culturale tunisino, dal 2012 in Italia e sposato con una giovane donna di Ercolano. Anche lui oggi è sceso in strada al fianco del sindaco Buonajuto, di Cantone e dei ragazzi del Miglio d’Oro. Lo ha fatto in capo alla rappresentanza dei 96 immigrati, in gran parte nigeriani, eritrei e pakistani, accolti nel centro di prima accoglienza “Belvedere”. Centro gestito in città dalla Cooperativa “L’Impronta”.

Gli appuntamenti per la legalità proseguiranno ad Ercolano fino a tarda sera. Alle ore 17, presso Villa Maiuri, gli interventi tra gli altri del Procuratore Aggiunto della Dda di Napoli, Filippo Beatrice, del Sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore e del Questore Guido Marino. A seguire, si terrà la notte bianca della cultura.  


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