A sette mesi dalla bufera che travolse la città di Ercolano, sono stati notificati nuovi avvisi di proroga dell’attività investigativa agli ex amministratori comunali.Continuano le indagini in relazione alle presunte incongruenze emerse dall’analisi degli atti relativi agli appalti per l’edificazione della nuova caserma dei carabinieri di via IV Novembre e per il restyling di corso Resina.

Al centro dell'inchiesta il sindaco Vincenzo Strazzullo, il suo vice Antonello Cozzolino, l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Solaro, gli ex consiglieri Lino Romano e Raffaele Simeone l’ex presidente del Consiglio Rory Oliviero, rieletto lo scorso maggio con Area-Popolare.

Gli amministratori comunali finiti nel mirino dello scandalo racchiuso nel fascicolo sono accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e associazione a delinquere. Sotto la lente d’ingrandimento due filoni investigativi. Il primo relativo alle anticipazioni di cassa sui finanziamenti che sarebbero state elargite a una delle ditte per lavori mai realizzati. Il secondo riguarda, invece, lo strano giro di assunzioni all’interno dei cantieri che sarebbero, per le accuse, state imposte dai politici.

Nel mirino degli inquirenti anche la 'Consorzio Cooperative Costruzioni' con sede a Bolognense, una delle imprese che costruì il ponte autostradale crollato pochi giorni dopo l’inaugurazione in Sicilia. Si aggiudicò l'appalto per i lavori di realizzazione della caserma dei carabinieri con un'offerta da 1,5 milioni di euro, con un ribasso del 38,8% rispetto alla base d’asta di 2,5milioni. L'impresa si aggiudicò la gara vincendo la concorrenza di altre 27 aziende.
 


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