Ercolano. Tornano in libertà tre esponenti di spicco della camorra
Il consigliere Borrelli: "Un insulto a chi combatte contro la criminalità organizzata"
13-05-2020 | di Redazione
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Proseguono le polemiche per le scarcerazioni dei boss di camorra, mafia e 'ndrangheta. Questa mattina a Ercolano tre esponenti di spicco della criminalità organizzata sono tornati in libertà, in seguito al decreto anti-coronavirus.
Si tratta di Vincenzo Lucio, condannato due volte all’ergastolo per omicidio, Mario Ascione, anch'egli con ergastolo per estorsione aggravata e Gennaro Dantese, fratello di Natale, figura di spicco del clan Ascione-Papale. Polemico il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: "Ercolano è stata città modello anti-camorra, ora si rischia di vanificare tutto e di insultare chi combatte contro la criminalità organizzata. Insistiamo nella nostra protesta popolare, i boss devono restare in carcere".
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"Dal 2009 al 2017 i carabinieri di Torre del Greco ed Ercolano, assieme alla Dda, hanno arrestato ben 500 camorristi. La scarcerazione dei boss ora vanifica e rappresenta un insulto a chi ha combattuto, ed ancora combatte, contro la criminalità organizzata mettendo a rischio la propria vita - ha proseguito Borrelli -. Noi non ci ci stiamo, vogliamo e chiediamo che i camorristi ed i boss tornino e restino in carcere. La nostra terra è stata sin troppo martoriata ed ora deve affrontare le conseguenze dell’emergenza sanitaria, che sembra abbia portato benefici soltanto ai boss".
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