“Non dimenticate i nostri sforzi nell’emergenza”. A distanza di due anni è terminato lo stato di emergenza per la pandemia Covid. Un piccolo passo verso la normalità, anche se restano varie restrizioni. A marzo del 2020 la vita è cambiata in maniera radicale.
Se ne accorsero anche a Boscotrecase, con l’ospedale che fu riconvertito nel giro di 24 ore durante la giornata del 16 marzo. L’Asl Na 3 Sud nominò Savio Marziani come commissario prima e direttore sanitario poi. L’attuale dirigente, che si occupa dei fondi del Pnrr per l’azienda sanitaria, ha ricordato quei giorni terribili, con un occhio anche al futuro.
Dottore che ricordo ha di quel 16 marzo?
“Non sapevamo ancora cosa fosse il Covid. In pochi giorni abbiamo dovuto rimodellare tutto l’ospedale. Trovai le persone fuori al presidio prese dal panico. Non c’era nemmeno un clima molto favorevole, poiché era stato scelto il Sant’Anna-Madonna della Neve per i casi dedicati, creando vari disagi. Ricordo ancora la gente che moriva, le file delle ambulanze fuori ai pronto soccorso e i focolai dei dipendenti. Inoltre ho visto anche persone non tornare a casa. Io stesso ho dormito sulla poltrona in ufficio per paura di infettare la famiglia. Ho dovuto spesso usare atteggiamenti molto duri e forti.
Abbiamo purtroppo dovuto chiudere il pronto soccorso. Ci sono stati 1500 ricoveri. E’ arrivata la pneumologia, sono state svolte le subintensive. In tanti arrivavano come i pesciolini rossi. La dottoressa Scafa e il dottore De Simone, attuale direttore sanitario, liberarono tutti i pronto soccorso per portare i pazienti da noi. E’ stata aperta la terapia intensiva in 36 giorni, l’ortopedia, l’emodinamica e la pneumologia. Siamo stati gli unici che hanno garantito assistenza a 360 gradi per tutte le patologie dell’ammalato Covid. Chiunque ha dato una mano. Tutti i nostri sforzi hanno fatto sì che Boscotrecase diventasse un Dea di I Livello”.
A distanza di due anni vi sentite un po’ dimenticati?
“Non bisogna mai mettere da parte quei giorni drammatici. Riuscimmo a mettere in salvo i nonnini delle Rsa e non solo. Sono stati ricevuti vari attestati di stima come quelli del sindaco Carotenuto e dei consiglieri regionali Mario Casillo e Loredana Raia. Tante le lettere anche dai pazienti dimessi e dai bambini delle scuole del territorio. Ora purtroppo si torna parlare di operatori picchiati e sputati. Ma Boscotrecase meriterebbe molta più stima territoriale”.
Cosa pensa del futuro dopo la fine dello stato di emergenza?
“Io sono molto contento, anche se da uomo di scienza sono sempre guardingo. Quando passa il cattivo tempo siamo tutti più felici, ma questo non ci deve far abbandonare certe precauzioni. Futuro di Boscotrecase? Come ho già detto al il direttore sanitario generale D’Onofrio, l’idea è quella di dedicare un solo piano dedicato ai casi Covid. E riaprire il ‘pulito’”.
“Non dimenticate i nostri sforzi nell’emergenza”. A distanza di due anni è terminato lo stato di emergenza per la pandemia Covid. Un piccolo passo verso la normalità, anche se restano varie restrizioni. A marzo del 2020 la vita è cambiata in maniera radicale.
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